Finale Ligure. Una lista “giovane” e con tante competenze specifiche, nata lentamente e pronta dopo 10 anni di “apprendistato” ad amministrare Finale. Così Tiziana Cileto presenta la sua lista, nella prima “uscita pubblica” avvenuta questa mattina a Ca’ di Nì: attorno a lei tanti ragazzi, con tante idee per la Finale che verrà.
“Dietro questa lista c’è tanto lavoro – racconta la candidata di ‘Per Finale’ – abbiamo cercato di creare un gruppo che avesse le varie competenze, le nostre idee e la voglia di fare per la città quello che per noi è importante. La volevamo giovane, perché il futuro sono i giovani e non certo noi: abbiamo comunque anche qualche candidato più anziano che farà da ‘tutore’. L’abbiamo creata lentamente: ricordiamo che è 10 anni che lavoriamo in questa amministrazione facendo minoranza attiva, dietro Simona Simonetti c’è un gruppo che non l’ha mai lasciata. Ora quel gruppo è cresciuto e ha imparato, ed è pronto ad amministrare Finale”.
A comporla sono: Micaela (detta Miki) Amato, nata a Savona nel 1974; Stefania Badano, nata a Finale Ligure nel 1963; Massimo Bertirotti, nato a Noli nel 1961; Matteo (detto Teo) Bolla, nato a Milano nel 1990; Gianluigi Caviglia, nato a Finale Ligure nel 1959; Marisa Folco, nata a Finale Ligure nel 1954; Daniela Fossati, nata a Finale Ligure nel 1961; Giulia Giardina, nata a Finale Ligure nel 1966; Giacomo Massirio, nato ad Albenga nel 1990; Gabriele Murrighile, nato a Savona nel 1987; Alessandro Negro, nato a Pietra Ligure nel 1994; Franco Ripamonti, nato a Ronciglione (Vt) nel 1939; Carolina Saccone, nata a Loano nel 1969; Simona Simonetti, nata a Finale Ligure nel 1961; Antonella Tarsi, nata a Milano nel 1957; Andrea Totino, nato a Finale Ligure nel 1988.
“Le nostre priorità? Le cose più semplici, che tutti vogliono” spiega Cileto, che ha un sogno: “Riportare Finale al decoro di anni fa. Sembra banale dirlo e lo si ripete da tanti anni, ma secondo me non ci si è mai creduto veramente. Noi vogliamo riportare Finale alla bellezza storica che aveva quando competeva con facilità con le altre cittadine rivierasche”.
Tra le altre priorità le aree Piaggio: “Per noi sono importanti, ma non vogliamo fare false promesse – chiarisce Cileto – chiunque proclama che ‘lì faremo’ qualcosa parte da un presupposto sbagliato, prima bisogna trattare con la proprietà per cercare di avere più aree possibili dedicate a Finale. Solo dopo che saremo riusciti nelle nuove trattative ad avere più terreno possibile potremo dire cosa faremo, ma il primo passaggio è cercare di riprenderci più aree possibili”.
Un altro tema “caldo” dei prossimi anni sarà quello della raccolta differenziata e di Finale Ambiente, con la partita che dal 2021 vedrà anche per i rifiuti un gestore unico provinciale. Cileto ha le idee chiare: “Finale Ambiente va ripresa in mano in toto. Bisogna dialogare con chi lavora: c’è una problematica importante con i dipendenti che stanno lavorando male, ogni giorno sempre peggio. Prima di tutto dobbiamo incontrarli e far loro capire che saremo dalla loro parte. Poi dobbiamo reincontrare i cittadini, per rispiegare loro cos’è la differenziata e come la si organizza, cercando di farla uguale su tutto il territorio. Va cercata anche qualche soluzione per i turisti: qualche idea la abbiamo perché il famoso sacchetto nero indifferenziato del turista non finisca abbandonato per strada. Poi, dopo aver incontrato lavoratori e cittadini, penseremo a cambiare l’organizzazione al vertice”.
C’è poi il capitolo delle opere pubbliche: “Dobbiamo sicuramente risolvere il problema della viabilità nella zona del ‘ponte di ferro’ – esordisce Cileto – al momento l’edificazione di un nuovo ponte è prevista ma legata al progetto di edificazione nelle aree Piaggio, io ‘staccherei’ le due situazioni cercando di creare un ponte più agibile che migliori la viabilità”. E poi la polemica sulla rotonda di Finalpia: “Non la eliminerei per rifarla – afferma categorica – la renderei ‘scavalcabile’, in modo che i camion lunghi e i pullman possano oltrepassarla senza incastrarsi. Altrove hanno adottato questo sistema, rinunciando al giardinetto all’interno. Ma non ‘distruggerei tutto’ perchè non possiamo ‘fare e rifare’ con i soldi spesi dai cittadini: i fidalesi hanno bisogno che i loro soldi non vengano spesi centomila volte come fatto in questo periodo, ad esempio sulla passerella di Capo San Donato. “.
Infine il turismo: “Noi proponiamo un turismo ‘lento’, in cui il turista che viene da noi si sente a casa e partecipa alle attività tipiche della nostra tradizione ligure – racconta Cileto – Vogliamo rilanciare il turismo invernale, approfittando del fatto che il meteo è spesso bello e che i weekend brutti e freddi sono rari, cercando di far sì che chi viene poi racconti agli amici, dal vivo e sui social, quanto è stato bello il fine settimana lungo a Finale. Gli eventi estivi ci saranno, ma bisogna prevederne anche durante l’inverno per rilanciarlo. L’outdoor è importante e c’è sempre, ma Finale non è solo outdoor: è anche mare, cultura e turismo ‘silver’. Dobbiamo arrivare anche a questi turisti, dando loro offerte invernali che possano studiare la voglia di tornare anche per periodi più lunghi”.