Tensione

Fiaccolata del 24 aprile a Savona “blindata”: un centinaio di carabinieri e poliziotti per garantire la sicurezza fotogallery

La decisione del prefetto di modificare il percorso è considerata "schiaffo alla storia e alla decennale tradizione antifascista di Savona"

Agg. ore 21.20: Una “ala” del corteo di Villapiana ha proseguito per riunirsi con il resto dei manifestanti in piazza Martiri; un’altra parte, invece, è rimasta a presidiare la zona del blocco.

Agg. ore 21.10: Secondo un manifestante “i savonesi democratici e antifascisti hanno preso malissimo questa deviazione che tradisce la storia di Savona e dell’Italia intera. Credo che chi ha a cuore anche solo i valori democratici della costituzione dovrebbe essere indignato per questo. Essere comunisti nel 2019 ha senso, perché i comunisti hanno costruito l’Italia. Essere fascisti per nulla. Il problema è che condizionano il clima politico del paese. Credo che tanti ragazzi sappiano perché sono qui. Altri lo sapranno meno, ma potranno saperlo crescendo”.

Poi abbiamo rivolto i nostri microfoni a due ragazzi presenti nel corteo: alla domanda “Perché sei qui stasera?” uno di loro ha fatto “scena muta” affermando di non saperlo; un altro, invece, ha spiegato di essere qui “per celebrare il 25 Aprile, una ricorrenza molto importante. Bisogna continuare a protestare contro il fascismo”.

Agg. ore 20.55: Al grido di “Ora e sempre resistenza” e “Savona è solo antifascista” il corteo ha raggiunto il blocco. Alcuni manifestanti hanno chiesto ai rappresentanti delle forze dell’ordine di poter passare: “Ci passiamo tutti i giorni. Se volessimo fare qualcosa non lo faremmo certo ora”. E le guide del corteo, dopo aver ricordato il lavoro degli ultimi mesi dell’assemblea antifascista di Villapiana, ha gridato al megafono: “Vogliamo che CasaPound se ne vada. Non è possibile che la presenza della sede ci impedisca lo svolgimento della manifestazione. Siamo stanchi di vedere il quartiere militarizzato ad ogni assemblea”. E poi sono partiti cori come “CasaPound a testa in giù”, mentre altri manifestanti hanno definito “il ministro dell’interno un fascista”.

Savona. Si concretizzerà nella “sosta” davanti al blocco di polizia il dissenso dei membri dell’assemblea antifascista e antirazzista di Villapiana e degli organizzatori della tradizionale fiaccolata del 24 aprile per la decisione del prefetto di Savona, Antonio Cananà, di modificare il tradizionale percorso del corteo e di non far transitare i partecipanti in via San Lorenzo, dove è situata la sede di CasaPound, per ragioni di ordine e pubblica sicurezza. La manifestazione è cominciata pochi minuti fa, con circa un quarto d’ora di ritardo rispetto all’orario previsto delle 20.30.

Un dissenso che, negli ultimi giorni, ha accomunato rappresentanti di partiti e schieramenti politici di centro-sinistra, sindacati e comitati ed associazioni antifasciste locali e non, tutti uniti nel ritenere la decisione del prefetto di modificare il percorso (che ricalca quello seguito dai partigiani che il 25 aprile 1945 scesero dai monti per liberare la città dai nazi-fascisti) un vero e proprio “schiaffo alla storia e alla decennale tradizione antifascista di Savona, città Medaglia d’Oro della Resistenza”.

“Un provvedimento già adottato in precedenti circostanze – ha ricordato l’assemblea antifascista e antirazzista di Villapiana – ma oggi ancora più grave e odioso, in quanto cade in corrispondenza del giorno in cui si festeggia la Liberazione dal fascismo” e che viene assunto proprio per evitare possibili momenti di tensione con CasaPound, cioè un “partito di chiara impronta fascista e xenofoba, noto in tutta Italia per una serie ininterrotta di reati, alcuni dei quali coperti dal governo attualmente in carica”.

Come annunciato in una nota diramata nelle scorse ore, l’assemblea ha concordato con gli organizzatori alcune modifiche al programma iniziale. Il programma della manifestazione prevede che il corteo (preceduto da uno striscione con la scritta “Il percorso della Storia non si cambia”) parta dalla Sms XXIV Aprile di via Verdi per poi fermarsi davanti al blocco di polizia per alcuni minuti, in modo da sottolineare il profondo dissenso verso il provvedimento prefettizio: “Il quartiere si sente sotto sequestro”, hanno detto gli organizzatori. I manifestanti confluiranno poi in piazza Martiri della Libertà, dove nel frattempo una portavoce dell’assemblea spiegherà dal palco le ragioni della protesta.

La fiaccolata del 24 aprile a Savona

Tra i partecipanti anche Paolo Ferrero, vicepresidente del Partito della Sinistra europea e candidato nel collegio nord ovest per la lista La Sinistra, che ha commentato: “Considero gravissimo il fatto che prefetto abbia obbligato gli organizzatori ad un cambio di percorso. Alla fine sono i fascisti che decidono se le manifestazioni antifasciste possono tenersi o no. E’ gravissimo anche il fatto che un prefetto, che rappresenta la Repubblica democratica, nata dalla Resistenza e fondata sull’antifascismo, si comporti così. Perciò chiedo che il ministro dell’interno faccia dimettere questo prefetto”.

Secondo Ferrero, a distanza di 74 anni la fiaccola della Resistenza si tiene accesa “con manifestazioni come queste. E poi bisogna impedire in tutti i modi che le violenze fasciste passino impunite. Ogni ricordo della lotta partigiana devastato dai fascisti deve essere rimesso in piedi coinvolgendo la cittadinanza e spiegando nuovamente quali siano i principi dell’antifascismo e del movimento di liberazione”.

Marco Ravera, consigliere comunale di Rete a Sinistra, ha notato: “A distanza di 74 anni essere qui ha un grande valore. Tutte le nazioni ricordano le date che hanno scandito la loro fondazione. E chi nega che il 25 Aprile lo sia per l’Italia dovrebbe ripassare la storia. La decisione del prefetto? Nei prossimi giorni proveremo a capire cosa sia successo portando la questione anche in consiglio comunale. Tutta la città, salvo qualcuno, si è sentita toccata da questa sceltao. La Festa della Liberazione non è una festa di sinistra ma la festa di tutto il paese. Per questo riteniamo sia una scelta profondamente sbagliata”.

Il segretario cittadino del Pd, Roberto Arboscello: “Prima di ‘correre’ a Bergeggi per le celebrazioni del 25 Aprile ho voluto essere presente oggi in Villapiana alla partenza della fiaccolata. Perché oggi più che mai è importante esserci. Assistiamo giornalmente a episodi di odio e intolleranza o a gesta che rievocano tragici eventi legati al fascismo. Ma chi sparge odio e intolleranza deve sapere che siamo e saremo sempre presenti a difendere pacificamente democrazia e libertà. Il 25 Aprile è una festa nazionale, di tutti gli italiani, non di un partito o di una parte politica. Quanto accaduto oggi è incomprensibile. Savona, città medaglia d’oro al valor militare, e i savonesi meritano maggior rispetto”.

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