Savona. “Se ha davvero a cuore l’ordine pubblico, non attenda l’arrivo delle fiaccolate in piazza Martiri, parta con noi dalla Società 24 Aprile in Villapiana. Partecipi ad un percorso veramente storico. Lo faccia per Savona, per la Repubblica, per la democrazia. Lo faccia da antifascista quale certamente è”. Così “La Sinistra” (la lista che unisce Prc e Sinistra Italiana alle prossime europee) si rivolge “direttamente, in prima persona” al prefetto di Savona Antonio Cananà, per invitarlo a prendere parte alla tradizionale fiaccolata del 24 aprile. Fiaccolata che, come deciso giusto oggi dallo stesso prefetto, quest’anno per ragioni di ordine e sicurezza non potrà passare in via San Lorenzo e quindi davanti alla sede CasaPound.
Dopo giorni di attesa, dunque, ecco arrivare la tanto attesa decisione del prefetto, una decisione che costringerà gli organizzatori a modificare il percorso “storico” della manifestazione, che da decenni ricalcava quello dei partigiani che il 25 aprile del 1945 sono scesi dalle montagne per liberare la città di Savona.
Ieri il Coordinamento Antifascista auspicava che il prefetto savonese non interrompesse una delle più caratteristiche tradizioni della città Medaglia d’Oro della Resistenza. Oggi secondo “La Sinistra” la decisione del prefetto “di interdire il passaggio della fiaccolata dì Villapiana in via San Lorenzo è grave e inaccettabile. Nonostante i ripetuti appelli dell’Anpi, della Cgil e di altre autorevoli associazioni, nonché mille e più firme di cittadini raccolte in poco tempo e consegnate in Prefettura, ci ritroviamo oggi a non poter attraversare un percorso storico e significativo della Resistenza savonese, dove i partigiani transitarono la sera del 24 aprile 1945 completando la liberazione della città. Da quella data, tutti gli anni lo spezzone di fiaccolata di Villapiana ha ripercorso quella via. Da oltre settant’anni. Fino ad oggi”.
“Un gruppetto di ‘fascisti del terzo millennio’ tiene in ostaggio un quartiere, un’intera città. L’apertura della loro sede ha creato problemi a Villapiana fin dall’inizio. Mentre in tutta Italia si aprono inchieste della magistratura contro Casapound, da Bari a Genova passando per Ostia, non si è avuto il coraggio di sciogliere tempo fa questa organizzazione, ed ora la sua presenza in Villapiana crea problemi nella nostra città, il tutto con l’avvallo silenzioso del prefetto Cananà. A giustificare la scelta dell’interdizione sono arrivate ‘analisi’ sulla sicurezza da garantire ai cittadini, le paure di potenziali infiltrazioni (di fascisti, naturalmente) atte a seminare il caos e il conseguente intervento delle forze dell’ordine. Tesi, soprattutto la prima, che respingiamo fermamente”.
“Quando a metà degli anni ’70 Savona veniva scossa dalle bombe dei fascisti (con tanto di vittima), i cortei di protesta passavano regolarmente sotto la sede dell’Msi, braccio politico dei terroristi neri, senza che mai si registrassero problemi di alcuna natura. Perché la città ha radici democratiche profonde ed è capace di cacciare i fascisti politicamente, non con la violenza. Il prefetto ha prima rimesso, in maniera pilatesca, la decisione da prendere alla Commissione Vigilanza Ordine pubblico, per poi decidere ufficialmente che ‘la sicurezza viene prima di tutto’. La sicurezza di chi? Delle migliaia di cittadini antifascisti o del gruppetto di neofascisti che si nasconde nella sede di via San Lorenzo? Il Prefetto poteva scegliere di lasciar passare la fiaccolata come da tradizione, assicurandosi anche la nostra totale collaborazione affinché tutto si svolgesse senza nessun problema, e garantendo così l’ordine pubblico. Invece ha scelto di aumentare la tensione nel quartiere e nella città. E se un giorno Casapound aprisse la sede in Piazza Sisto cosa farebbe la Prefettura? Vieterebbe il transito e le manifestazioni anche lì?”
Insomma, secondo “La Sinistra” si tratta di “una decisione incredibile e pavida. Una decisione che offende la storia di Savona, della Resistenza e della Costituzione italiana nata dalla stagione di una mobilitazione di popolo che fondò l’antifascismo come principio morale delle nuove istituzioni. Una patto costituzionale che viene infranto da rappresentanti dello Stato non all’altezza del loro compito, i quali dimostrano di essere deboli di fronte a questa situazione, e che con la loro scelta mancano di rispetto verso le ragioni fondanti della nostra Repubblica e verso quell’arco costituzionale che ha scritto la carta escludendo i fascisti. Totalmente delusi da tutto ciò, non accetteremo più alcuna precauzione in nome di una preservazione della sicurezza pubblica che proprio Casapound mette a repentaglio in tante parti d’Italia con il suo ‘amor di Patria’. Il cedimento delle istituzioni a questa pregiudiziale difensiva di un gruppo neofascista è irripetibile, oltre che ingiustificabile, e per questo chiediamo che il Primo Maggio tutti i cittadini, i lavoratori e le lavoratrici possano passare per lo storico percorso in Villapiana”.