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Fiaccolata del 24 Aprile a Savona, il Coordinamento Antifascista: “Farci cambiare percorso dimostrazione di debolezza delle istituzioni”

"Il percorso ricalca gli stessi tragitti seguiti dai partigiani il 24 aprile del 1945, quando i combattenti per la libertà sono scesi dai monti per liberare Savona"

Savona. “Se la scelta fosse quella di impedire il passaggio in quel tratto di strada, per la città sarebbe una grave offesa. Savona è Medaglia d’Oro dalla Resistenza e qui gli antifascisti hanno sempre rispettato tutti. E’ impensabile che, per questioni politiche, il corteo non possa seguire il suo percorso tradizionale”. Così Samuele Rago, presidente provinciale di Anpi, sintetizza la posizione del Coordinamento Antifascista in merito alla ormai ben nota questione del tragitto della fiaccolata del 24 aprile.

Una manifestazione che, come noto, nel suo percorso passa in via San Lorenzo, proprio dove di recente ha aperto la propria sede CasaPound: una coesistenza che preoccupa non poco le istituzioni, tanto che la Prefettura ha già deciso di deviare il corteo su un tragitto alternativo. Il Coordinamento Antifascista, però, non ci sta e perciò nei giorni scorsi ha chiesto al prefetto Antonio Cananà di rivedere la propria decisione. E qui è iniziata la procedura burocratica, tutt’altro che conclusa a meno di sei giorni dalla data della manifestazione. La questione è stata al centro di una conferenza stampa tenutasi questa mattina.

Spiegano dal Coordinamento Antifascista: “Abbiamo chiesto al prefetto un incontro per conoscere finalmente quali azioni intendesse mettere in atto rispetto alla fiaccolata ed al corteo. Il prefetto ha risposto che ci avrebbe incontrato una volta inviate agli uffici della Questura le comunicazioni di legge di prassi in questi casi. Anche in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza abbiamo ribadito la nostra intenzione di rispettare il percorso tradizionale. Non va dimenticato, infatti, che si tratta di una manifestazione che si ripete da decenni e che ricalca gli stessi tragitti seguiti dai partigiani il 24 aprile del 1945, quando i combattenti per la libertà sono scesi dai monti per liberare Savona. Noi non vediamo ragione perché non si possano seguire quegli stessi percorsi nelle quattro fiaccolate (da Rocca di Legino, da Lavagnola, da Villapiana e dalla scuola 25 Aprile). I partecipanti di Villapiana non sarebbero nemmeno tantissimi.

“Il Prefetto ha ribadito che la priorità è garantire l’ordine e la sicurezza di tutti: dei partecipanti al corteo, dei cittadini ed anche rappresentanti di CasaPound. Ad ora non abbiamo ricevuto comunicazioni precise in merito al percorso da seguire, quindi se non ci arriveranno indicazioni diverse saremo liberi di pensare nulla cambierà rispetto a quanto il prefetto ci ha detto a suo tempo”.

Fiaccolata 24 Aprile a Savona

Samuele Rago ha aggiunto: “Nemmeno quando in corso Italia c’era la sede del Movimento Sociale Italiano ci sono stati problemi. Per noi è fondamentale che tutte le nostre manifestazioni avvengano in modo pacifico e senza violenza e storicamente è sempre stato così. Se poi le forze dell’ordine hanno altre notizie le usino per fermare chi eventualmente potrebbe creare disordine. Non è giusto che per una minoranza di persone (ammesso che ci sia) si prendano decisioni cosi. Le forze dell’ordine dovrebbero essere in grado di evitare che si creino situazioni di tensione e violenza senza blindare la città o una sua zona”.

Andrea Pasa, segretario provinciale di Cgil, ha ricordato come, qualche giorno fa, anche il segretario generale del sindacato Maurizio Landini abbia “ribadito i valori fondamentali della nostra organizzazione, che ha contribuito a scrivere la Costituzione italiana. Abbiamo detto con forza che c’è piena adesione, da parte della nostra organizzazione, alla manifestazione e che non è accettabile che una manifestazione come quella del 24 aprile si debba spostare per la presenza della sede di un partito che contesta i valori dell’antifascismo. Auspico che non ci sia nessuna modifica del percorso. Purtroppo in tutta Italia succedono cose di questo genere: decisioni politiche che non permettono agli antifascisti di fare quello che fanno da 70 anni. Sarebbe molto pericoloso che per una decisione politica si modificasse il corteo di una manifestazione storica”.

Fiaccolata 24 Aprile a Savona

Maria Bolla Cesarini, presidente della sezione Aned di Savona e Imperia, ha spiegato che “alla riunione abbiamo affermato in modo molto equilibrato che non esiste un motivo per ritenere che tra le nostre associazioni ci sia qualcuno che è guerrafondaio e per questo abbiamo criticato il processo alle intenzioni che è stato fatto. A questo punto non si può negare che il discorso politico c’entri. Non si può delegittimare un sindaco attribuendo al prefetto poteri decisionali che permettano di poter fare scelte che, come nel nostro caso, farebbero cambiare una manifestazione che va avanti da anni in un certo modo. Mi auguro che il buon senso prevalga così come gli interessi dei cittadini. Siamo davanti alla registrazione di un grande avvenimento storico, il 25 Aprile, che non può essere messo in discussione. Siamo antifascisti e non possiamo spogliarci della nostra pelle e lo rivendichiamo con orgoglio”.

Franco Zunino di Arci: “La manifestazione del 24 aprile è la più importante della città. È una festa gioiosa a cui partecipano bambini e anziani che festeggiano il giorno della liberazione dalla dittatura fascista, una data fondamentale per Savona e tutto il paese. E’ una manifestazione che segue gli stessi tragitti dei partigiani e per questo noi vogliamo che i nostri figli continuino a passare di qui. E’ impensabile che la presenza di una sede di CasaPound ci pieghi e ci faccia cambiare un percorso storico. Mi permetto di fare un appello al prefetto ed ai componenti di quel comitato: se decideranno di non farci passare in via San Lorenzo saranno ricordati come coloro i quali impediscono alla cittadinanza di manifestare un sentimento condiviso. Non credo sarebbe gradevole. Se decideranno di farci cambiare percorso non ci sarà nessun atto di disobbedienza, nessuna violenza, ma sicuramente da parte nostra ci sarebbe la volontà ferma di portare avanti la nostra istanza. Se decidessero in questo modo dimostrerebbero una debolezza, dimostrerebbero di non saperci difendere e leverebbero ai cittadini il diritto di manifestare”.

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