Lettera al direttore

Lettera

“Discarica di Cima Montà e che si farà?”: i dubbi e le perplessità di Danilo Bruno

Serie di domande poste al Comune sulla vicenda relativa ad Ata

Ata Spa
Foto d'archivio

Savona. Il consiglio comunale con propria deliberazione n. 9 del 14 marzo 2019 è di nuovo intervenuto sulla vicenda Ata stabilendo , tra l’altro, l’assunzione degli oneri economici sulla fase di chiusura e post mortem della vecchia discarica di Cima Montà al bilancio comunale con previsione di oneri fino al 2049, riversandolo sulla Tari.

Se tutto si limitasse a questo dato poco ci sarebbe da discutere anche perche’ gli oneri non potrebbero che essere addossati al Comune o all’azienda interamente partecipata Ata.

Sorgono però alcune domande:
a) la discarica è stata di fatto chiusa nei primi anni del 2000 ma perche’ nonostante le precise disposizioni provinciali nulla parrebbe essere stato fatto per avviare la chiusura e la gestione del periodo post mortem dell’impianto?
b) Il costo è lievitato a causa di questi ritardi?
c) Sono state decise o si ha in mente di decidere eventuali indagini sui gravi ritardi del Comune e/o dell’azienda su questa vicenda,che costerà circa sei milioni di euro pur dilatati in numerosi anni?
d) Sono state ipotizzate analisi in sede comunale sui suddetti ritardi,che potrebbero anche identificare gravi problemi nel funzionamento della struttura amministrativa comunale?

Noi Verdi crediamo che questa situazione vada chiarita poiche’ i ritardi parebbero gravi,determinanti e assolutamente ingiustificabili.

Danilo Bruno

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