Finale Ligure. “Non c’è nulla nelle nostre parole né nei fatti di questa amministrazione che dimostri adesione al fascismo”. Così il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli risponde alle accuse lanciate da un gruppo di giovani finalesi pronti alla protesta nel Consiglio comunale di domani, giovedì 25 aprile, Festa della Liberazione, in polemica per la mancata revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini.
“Non hanno chiesto la revoca della cittadinanza onoraria a un morto neppure coloro che la Resistenza l’hanno fatta per davvero, 70 anni fa, nella temperie di quei giorni, proprio perché intuitivamente avevano pensato che nessuno può essere concittadino di un morto e che in ogni caso il fatto storico non poteva essere mutato” precisa ancora il primo cittadino finalese.
“Ma se questa osservazione che – ritengo – soltanto con malafede si può ritenere avversa agli ideali della Resistenza – appare troppo formale, allora il Consiglio decida come crede”.
“Peraltro il Consiglio ha già deciso di approfondire la questione n commissione anche con l’ausilio di esperti e storici. Respingo in ogni caso con sdegno le accuse che vengono rivolte a me e alla giunta e che sono soltanto false e strumentali a interessi politici di parte che nulla hanno a che fare con gli ideali della Resistenza” conclude Frascherelli.
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