Savona. Il 25 Aprile come “Festa della Liberazione” del paese dal regime nazi-fascista. Ma anche come giorno in cui commemorare un’uccisione che qualcuno, a distanza di 74 anni, considera ancora del tutto priva di senso, immotivata, brutale, non necessaria.
E’ certamente questo lo spirito che ha animato gli autori del manifesto mortuario dedicato a Giuseppina Ghersi, la ragazzina di 13 anni che il 27 aprile, a Liberazione ormai avvenuta, fu uccisa dai partigiani alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il manifesto, decorato con una foto in bianco e nero della bimba ed il tricolore, riporta le informazioni biografiche della ragazzina: “Giuseppina Ghersi, 1931-1945. Bambina di 13 anni”. Corredate da alcune considerazioni più personali: Giuseppina Ghersi, infatti, viene definita “Vittima innocente, sempre viva nei nostri ricordi”. E infine la dedica: “I tuoi amici e l’Italia intera”.
L’annuncio mortuario è stato affisso oggi sulle plance commerciali presenti in alcune vie di Savona ed è senza ombra di dubbio un’affissione a pagamento, come conferma anche il timbro di Ica srl, la società che gestisce il servizio per conto del Comune di Savona.
Oltre a ricordare il 74^ anniversario della morte di Giuseppina Ghersi, il manifesto suona senza ombra di dubbio come una condanna senza appello nei confronti delle brutalità a cui si lasciarono andare alcuni “combattenti per la libertà” nelle ore immediatamente successive al 25 aprile 1945. Una condanna che, probabilmente, nei piani dei suoi ignoti autori ha l’obiettivo di riequilibrare la bilancia dei meriti e dei demeriti di coloro i quali presero parte alla Resistenza nel giorno più sacro per tutte le associazioni e le realtà che si rifanno in maniera esplicita a quel periodo.