I trimestre 2019

Artigianato ligure, “frena l’emorragia”. Ma nel savonese le chiusure superano le aperture

In provincia di Savona sono 220 le aperture e 275 le chiusure, per un totale di 55 realtà artigiane in meno

artigiani, artigianato

Savona. È ancora un segno meno ad aprire il primo trimestre dell’anno 2019 dell’artigianato ligure, una perfomance migliore però del dato nazionale e del primo trimestre 2018. Secondo gli ultimi dati forniti da Infocamere-Movimprese, tra gennaio e marzo 2019 il saldo dell’artigianato della nostra regione è negativo dello 0,37 per cento, migliore rispetto al -0,8 per cento registrato un anno fa e del trend nazionale (-0,8 per cento). In termini assoluti si parla di 160 imprese in meno in Liguria, frutto di 1.288 chiusure e 1.128 aperture su un totale di 43.251 microimprese attive.

I due principali settori, manifatturiero e costruzioni, registrano, rispettivamente, un calo dello 0,72 per cento e dello 0,38 per cento. Nel primo caso, sulle 7.020 microimprese totali, hanno aperto i battenti in 149, mentre 200 hanno chiuso, per un saldo negativo di 51 unità. Il settore delle costruzioni ha invece perso 79 realtà in tre mesi, frutto di 615 nuove aperture e 694 chiusure. In totale si contano 20.836 imprese attive in regione.

Diminuiscono le società di persone (Snc) che vedono 74 nuove aperture e 176 chiusure per un totale di 6.228 imprese (-102 unità, -1,64 per cento), mentre restano sostanzialmente stabili le 35.056 ditte individuali, che perdono 92 unità, con 974 aperture e 1.066 chiusure (-0,26 per cento). Sono invece in crescita di 38 unità le società di capitali, che con le 78 aperture e le 40 chiusure raggiungono le 1.828 imprese attive sul territorio regionale.

Nel primo trimestre 2019 nascono in Liguria 230 imprese in più rispetto al 2018 (1.128 contro 898), mentre ne chiudono solo 32 in più (1.288 contro 1.256).

“Statisticamente il primo trimestre dell’anno è quello che offre le perfomance peggiori, con le chiusure di fine anno, – afferma Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – e quindi, analizzando i dati con un cauto ottimismo, possiamo affermare che l’emorragia sta rallentando. Il settore ha però bisogno di una forte iniezione di ossigeno che riteniamo debba arrivare dalla riduzione nazionale della tassazione e dal finanziamento degli strumenti regionali di credito dell’artigianato, seguiti dalla veloce messa in moto degli incentivi comunitari per le microimprese”.

Le province che hanno le performance migliori sono quelle di Genova e della Spezia. Dati più negativi, anche se sempre sotto la media nazionale a Imperia e Savona.

A Savona si contano complessivamente 8.724 microimprese attive. 220 aperture, 275 chiusure, per un totale di 55 realtà artigiane in meno (-0,63 per cento). Le costruzioni (in totale 4.368 unità) registrano un saldo negativo tra nuove iscrizioni (141) e chiusure d’impresa (172), pari allo 0,71 per cento (31 realtà in meno). Il manifatturiero conta invece 1.368 realtà artigiane in totale, 27 nuove aperture e 41 chiusure d’impresa, per un saldo negativo dell’1,02 per cento (14 microimprese in meno).

Genova conta 22.297 micro e piccole imprese artigiane attive. In questi primi tre mesi 605 realtà hanno aperto e 659 hanno chiuso, per un saldo di 44 unità in meno (-0,19 per cento). In provincia hanno sofferto sia le costruzioni (10.562 realtà), che hanno perso lo 0,24 per cento pari a 26 microimprese in meno (frutto di un saldo tra 312 aperture e 338 chiusure) sia il manifatturiero: 3.681 realtà attive, 78 aperture, 99 chiusure e un saldo negativo ancora dello 0,57 per cento (21 unità imprenditoriali in meno).

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