Affondo

Albenga, Ciangherotti e Perrone (FI) all’attacco: “Per i danni della mareggiata chiesti soltanto 15 mila euro”

"Una cifra ridicola se pensiamo che ad Albenga è stata registrata l'onda più alta che si è abbattuta sulle nostre coste"

Albenga. “Ancora una volta, ci sembra di essere diventati un disco incantato, ma è la verità. Ancora una volta, infatti, la maggioranza di centrosinistra non solo ha fallito, ma addirittura ha creato dei danni agli imprenditori del turismo balneare e, ancora più grave, alla città”. Così affermano Eraldo Ciangherotti, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale e assessore provinciale, insieme a Ginetta Perrone, consigliere comunale di Albenga, con diretto riferimento alle richieste giudicate troppo esigue del Comune albenganese per i danni subiti dalla mareggiata dello scorso fine ottobre.

“Grazie a Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, infatti, la nostra regione, dopo il Veneto, è la seconda regione italiana ad aver ricevuto più risarcimenti statali nel 2019. Più di 205 milioni di euro sono stati assegnati dalla Regione Liguria a 150 Comuni colpiti dal maltempo nello scorso autunno per aprire 800 cantieri di manutenzione e ripristino entro il 2019 e risarcire i danni subiti dai privati. Per la prima volta, già solo dopo 5 mesi, vengono erogati i risarcimenti che per i privati copriranno il 75% dei danni, (prima volta che accade non solo per tempistiche ma anche per percentuale) mentre le somme urgenze dei Comuni saranno coperte al 100%. Scorrendo l’elenco delle città interessate, però, colpisce che Albenga, pur avendo ricevuto dal governatore Toti il 100% della richiesta di risarcimento avanzate dall’assessore Riccardo Tomatis, (con lo stesso meccanismo di Alassio) abbia portato a casa solo 15 mila euro di risarcimento e non abbia realizzato schede per opere di risistemazione più complessive e di valore superiore a 15 mila euro” aggiungono i due consiglieri di minoranza.

“La straordinaria mareggiata ha portato danni strutturali alle opere poste a protezione delle spiagge albenganesi, soprattutto ai moli, già fortemente ammalorati dagli eventi meteomarini passati. Una maggior attenzione nel computo e nella disamina dei danni, con la formulazione delle relative schede di segnalazione da trasmettere alla Protezione Civile Regionale, avrebbe portato al ripristino della funzionalità di dette opere e al finanziamento di eventuali ripascimenti delle spiagge, ove necessari. Si sarebbe trattato, appunto, di interventi di ripristino, pienamente finanziati dal contributo”.

“Tutti gli albenganesi, la notte dell’evento, o la mattina seguente, hanno potuto verificare di persona gli effetti del mare sulla nostra fragile porzione di costa (siamo un promontorio fortemente esposto agli eventi), a partire da viale Che Guevara, fino al confine con Alassio. Ci chiediamo: come ha potuto l’Amministrazione non preoccuparsi di segnalare una situazione del genere? Come ha potuto neppure computare e trasmettere alla Protezione Civile l’elenco dei danni subiti sul suolo demaniale? L’Amministrazione non ha ricordato che il demanio marittimo è di sua competenza? Come ha potuto un’amministrazione lasciare soli i gestori delle tante attività presenti sul nostro fronte mare? E soprattutto, questa Amministrazione ha fatto sopralluoghi post e durante l’evento?”.

“I comuni confinanti (vd. Pietra Ligure con 550 mila euro, Spotorno 285 mila euro, Alassio 2 milioni e mezzo) hanno fatto il loro lavoro, Albenga no. Eppure i lavori di ripristino sarebbero stati completamente finanziati. Servono altri commenti?” concludono i due esponenti ingauni di Forza Italia, in corsa per le prossime elezioni comunali a sostegno di Gerolamo Calleri.

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