Parte la sfida

Albenga 2019, primo “contatto” tra i 4 candidati: tra sorrisi e frecciate parte la corsa alla poltrona di primo cittadino

Calleri (Lega-Fi), Tomatis (centrosinistra), Distilo (lista civica) e Icardo (M5S) a “confronto” davanti al palazzo del Comune

Albenga Calleri Tomatis Icardo Distilo

Albenga. Un “confronto” tra i candidati sindaci di Albenga, il primo, seppur preliminare e non ancora ufficiale, è andato in scena questo pomeriggio (2 aprile 2019), proprio davanti all’ingresso del municipio ingauno.

Sono in tutto quattro gli aspiranti alla poltrona di cittadino della Città delle Torri ed è stata la prima occasione in cui si sono ritrovati tutti insieme, contemporaneamente, proprio dinanzi all’ambito palazzo che, dopo il 26 maggio 2019, “ospiterà” il vincitore e la sua squadra per i prossimi (si spera) 5 anni.

Si tratta di: Gerolamo Calleri, in rappresentanza del centrodestra (Lega-Forza Italia); Riccardo Tomatis, in rappresentanza del centrosinistra; Diego Distilo, con il supporto delle liste civiche “Solo per Albenga” e “Aria nuova per Albenga”; Fausto Icardo per il Movimento 5 Stelle.

Un incontro, come detto, informale, una sorta di presentazione e di “lancio” della competizione elettorale, dove però i candidati sindaci non si sono sottratti alle domande, anche piccate, dei cronisti presenti.

E tra sorrisi e battute, sono stati svelati alcuni dei progetti chiave dei diversi schieramenti e non sono mancate, come di consueto, alcune frecciate ai rivali.

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“Quale sarà il primo provvedimento adottato o la prima materia affrontata in caso di elezione?”

Per Gero Calleri bisogna partire dalla sicurezza: “La sicurezza e la tranquillità dei cittadini sono la base, il punto di partenza per costruire una Albenga diversa, in cui la gente possa circolare indisturbata sia di giorno che di notte”.

Riccardo Tomatis la pensa allo stesso modo: “La prima cosa da cui partire è la sicurezza. Tanto è stato fatto, ma tanto è ancora da fare. Quindi inizieri lavorando sul tema della sicurezza, che è una delle priorità della nostra città”.

Fausto Icardo è della stessa opinione e ha già in mente qualche misura da adottare: “Penso al progetto di ‘vigilanza diffusa’ e di Controllo di Vicinato di Angelo Pallaro. Questa è una iniziativa che, dopo attento monitoraggio, dovrebbe essere portata in tutte le frazioni e in tutti i quartieri, non soltanto in via Dalmazia, viale 8 Marzo e Campochiesa. Ritengo che dare ai cittadini una risposta di questo genere, una risposta che li responsabilizzi, sia veramente importante dal punto di vista di questo tema”.

Diego Distilo, invece, si concentrerebbe subito sul tema del lavoro e dell’occupazione: “Creerei subito una società multiservizi per la gestione ‘in house’ delle manutenzioni. Questo per cercare di ridare speranza e lavoro ai nostri cittadini, ce n’è davvero bisogno”.

“Qual è il candidato-rivale che fa ‘più paura’ in vista del voto e perché?”

Tomatis teme Gero Calleri: “Perché ha alle spalle più partiti e quindi potenzialità superiori a tutti gli altri dal punto di vista organizzativo ed economico”.

Dal canto suo, invece, Icardo si guarda con particolare attenzione proprio da Tomatis: “Venendo da precedenti esperienze, e anche abbastanza positive, ritengo sia un candidato da temere. Ma naturalmente tutti quanti sono in qualche modo da temere. Ma da temere con un certo ottimismo”.

Distilo va fuori dal coro: se deve cercare un candidato da temere, si guarda allo specchio. “Temo di più me stesso – spiega – Secondo me la competizione è più bella quando è contro te stesso. Mi hanno insegnato questo e continuo con questo spirito”.

Calleri, invece, ritiene che tutti i candidati siano validi: “Temo tutti e tre i miei avversari – dice – Sono tre persone che stimo. Partiamo tutti alla pari e ce la giocheremo. Vedremo il 27 maggio come sarà andata. Ma vorrei che questa campagna elettorale continuasse con toni pacati, sereni, come è giuto tra persone civili e come si deve”.

“Qual è il candidato ‘peggiore’ ovvero colui che, al di là della tua candidatura, non vorresti mai come sindaco di Albenga e perché?”

Icardo non ha dubbi: “Ritengo che Distilo sia poco informato sulle situazioni. Dice cose che mi lasciano molto perplesso. Come l’idea di affidare la vigilanza ad aziende private quando sappiamo che le aziende private non possono operare sul territorio”.

Distilo contraccambia: “Non voterei mai Fausto Icardo. Ci sono molte cose che vedo non tornare in città”.

Calleri risponde: “Sono tre persone che stimo, vanno bene tutti e tre. Ma sarebbe meglio se vincessi io”.

Tomatis, invece, non vorrebbe mai come sindaco Calleri: “Perché risponde a dinamiche di partito che sono estranee alle amministrazioni dei paesi come Albenga”.

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