Tecnologia e tradizione

Viaggio alla scoperta di “Nave Magnaghi”: il comandante racconta l’attività operativa nel porto di Savona fotogallery

L'unità idro-oceanografica della Marina sta effettuando un rilievo tridimensionale dei fondali della Darsena: "Grazie alle onde sonore tracciamo la mappatura"

Savona. Grande entusiasmo a Savona per la presenza di Nave Magnaghi, l’unità idro-oceanografica della Marina Militare che fino al 13 marzo sarà ormeggiata in Darsena. Sono state moltissime le persone che da domenica mattina, quando le visite a bordo sono state aperte, hanno voluto conoscere tutti i segreti di questa nave.

La presenza dell’unità idro-oceanografica della Marina nel porto di Savona non è casuale: l’equipaggio sta infatti svolgendo un’attività operativa di rilievo dei fondali propedeutica a preparare l’arrivo, nei prossimi mesi, di un’unità maggiore (ovvero una nave di grosse dimensioni) militare.

Un’indiscrezione che è stata confermata proprio dal comandante di nave Magnaghi, il capitano di fregata Luca Pegoraro, che ha precisato: “Siamo a Savona per fare idrografia dei fondali del porto. Generalmente dove arriviamo in visita cerchiamo sempre di fare un’attività di questo genere e quasi sempre lo facciamo in vista del probabile arrivo di un’unità maggiore militare. In questo caso posso dire che c’è il programma di mandare verso ottobre un’unità navale maggiore per poter dare risalto ad altri eventi della cittadinanza legati al mondo militare. Comunque il nostro rilievo è un lavoro periodico che facciamo in tutti i porti dove andiamo, sempre coordinandoci con la capitaneria di porto e l’autorità di sistema portuale”.

Nave Magnaghi, nonostante abbia alle spalle già 44 anni di attività, ha una strumentazione all’avanguardia composta da moderne apparecchiature idro-oceanografiche e da sofisticati software per l’elaborazione dei dati acquisiti: “Ci occupiamo di idrografia, ovvero di creare una rappresentazione del fondale marino tridimensionale per poi riportarla sui prodotti nautici dell’istituto idrografico della marina e anche di oceanografia, ovvero di studiare il comportamento e le caratteristiche delle masse d’acqua. In questa seconda veste usiamo molto la collaborazione con l’istituto idrografico per la parte scientifica o altri enti scientifici. Recentemente abbiamo collaborato anche con l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha fatto una campagna nel nord Tirreno” spiega il comandante.

Nave Magnaghi nel porto di Savona

L’attività di rilievo dei fondali di nave Magnaghi viene fatta grazie all’attività di un idrografo: “Si usano le onde sonore che hanno una minore dispersione dentro l’acqua grazie alle quali, calcolando lo spazio che intercorre tra la nave e il fondale, tracciamo una mappatura tridimensionale. Dopo di che, dei calcoli molto complessi della velocità del suono in acqua, ci permettono di riportare questa mappatura su delle rappresentazioni, la più comune delle quali è la carta nautica che si vede su tutte le navi” spiega il capitano di fregata Luca Pegoraro.

L’alta affluenza di pubblico che si è registrata a partire da domenica, quando le visite a bordo sono iniziate, dimostra che l’attività di Nave Magnaghi ha suscitato profondo interesse: “La risposta dei savonesi è stata eccellente in questi giorni anche se, nella parte di porto dove siamo ormeggiati, siamo un po’ nascosti. Nonostante questo abbiamo avuto un buon numero di visitatori che si sono mostrati tutti entusiasti e quindi ci ha dato ulteriore sprone nel nostro lavoro”.

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