Bufera

Savona, Simona Saccone “celebra” i 100 anni dalla fondazione del Fascismo: è polemica

Il post ha attirato l'attenzione di media e avversari politici, che non hanno risparmiato critiche ed attacchi

simona saccone

Savona. “I nostri 100 anni di passione! 100 ed altri 100 ci saranno!”. Così il consigliere comunale del Gruppo Misto di Savona, Simona Saccone, ha voluto celebrare su Facebook il centenario della fondazione dei Fasci di Combattimento, avvenuta il 23 marzo del 1919 nella ben nota piazza San Sepolcro a Milano, da parte di quello che era già indicato come “il Duce”, ossia Benito Mussolini.

Un breve ma più che esplicito post su Facebook pubblicato la sabato mattina scorso e corredato da un’immagine del Fascio Littorio e da tre rose di diverso colore (rossa, bianca e verde) posizionate in maniera tale da richiamare i toni del Tricolore.

Inutile dirlo, in breve tempo il post ha attirato l’attenzione di media e avversari politici, che non hanno risparmiato critiche ed attacchi per l’esternazione un po’ troppo esplicita di una “simpatia” nei confronti dell’estrema destra e di una “nostalgia” nei confronti del periodo del Ventennio. Una esternazione che, secondo qualcuno, sfiora l’apologia del Fascismo, attività proibita esplicitamente dalla legge Scelba e dalla Costituzione italiana.

Simona Saccone Fascismo

A pensarla così è, ad esempio, il direttore del Tg La Sette e di Open Enrico Mentana, che a tal proposito osserva: “Finché sono marginali e irriducibili nostalgici che commemorano il centenario della nascita dei fasci, possiamo dire che siamo nella fisiologia. Se si vive nella realtà, se si è visto quel che accade ogni anno a Predappio, non ci si può sorprendere. Ma tutt’altra cosa è se a fare apologia di fascismo sono degli eletti. E questo è un caso”.

A livello più locale, il capogruppo di “Rete a Sinistra-Savona che Vorrei”, Marco Ravera, chiede le dimissioni di Saccone. E la capogruppo del Pd in consiglio comunale a Savona, Barbara Pasquali, chiede “l’intervento del Prefetto e le dimissioni del consigliere Saccone”. Non si puó fare finta di nulla. Chi ricopre cariche pubbliche, chi è stato eletto, ha il dovere di conoscere la legge e la storia. La propaganda del Fascismo è un reato. Punto. Tutto il resto non conta”.

Il segretario comunale del Pd, Roberto Arboscello, aggiunge: “Apprendiamo con incredulità e stupore come stamani la nostra città sia balzata alla cronaca nazionale per via di un post su Facebook (con tanto di foto di un fascio evidentemente assolutamente esplicita) della consigliera comunale Simona Saccone che, sabato mattina, ha ben pensato di inneggiare ai 100 anni di fondazione dei Fasci di combattimento di Benito Mussolini, nati proprio cent’anni fa a Milano, auspicandone altrettanti di attività. Visto che tutti e tutte noi ben conosciamo cosa abbia prodotto il fascismo in Italia, proprio ieri si commemoravano i 75 anni dell’eccidio delle Fosse Ardeatine compiute dalle forze nazi-fasciste, riteniamo sia un gesto gravissimo ed inaccettabile da parte di una consigliera comunale di una città decorata con la medaglia d’oro per il contributo dato nel corso della guerra di Liberazione dal giogo nazi-fascista”.

“Qui non si tratta di esprimere un’opinione politica ma di commettere un’azione configurabile come reato sia dalla Costituzione Repubblicana sia dalla legge in vigore. Non è ammissibile che una rappresentante delle Istituzioni compia atti illegali ed in sfregio alla storia di Savona. Pertanto, chiediamo all’amministrazione comunale, a tutte le forze politiche e alle istituzioni di assumere una posizione forte e di condanna ma soprattutto chiediamo al Prefetto ed alla magistratura di intervenire tempestivamente. Inoltre chiediamo convintamente le dimissioni della consigliera comunale, visti i suoi reiteranti interventi non consoni al suo ruolo ed alla carta costituzionale, fondamento della nostra Repubblica”.

Marino Marciano e Cristina Bicceri, rispettivamente rappresentanti di “Italia in Comune” Savona e “Italia in Comune” Liguria ricordano quanto affermato da Liliana Segre: “Temo di vivere abbastanza per vedere cose che pensavo la storia avesse definitivamente bocciato, invece erano solo sopite”. E facendo proprie le parole del senatore a vita e testimone dell’Olocausto, affermano: “Tristemente anche noi, quest’ oggi, dobbiamo prendere atto del drammatico riemergere di episodi sempre più frequenti collegati al fascismo e alla sua sua riabilitazione purtroppo accolti con indifferenza dall’attuale ministro degli interni. In oltre 50 località del nord Italia sono apparsi manifesti celebrativi, a Roma sono stati proiettati su Palazzo Venezia immagini del ventennio, ma se anche un consigliere comunale di Savona, città Medaglia d’Oro per la Resistenza, si sente legittimata a rendere omaggio ai 100 anni attraverso un post su Facebook, significa che la nostra preoccupazione è assai fondata”.

“La consigliera Simona Saccone del Gruppo misto del Comune di Savona, in passato si era già fatta notare per le visite alla contestata sede di Casapound sita nel quartiere di Villapiana e per aspre critiche rivolte al coordinamento antifascista savonese. Italia in Comune Savona non si arrende all’indifferenza che fa si che certi atti, ripetuti nel tempo, divengano accettati come normalità”.

Fabrizio Ferraro, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, nota: “I Fasci di Combattimento sono il primo nucleo di quello che fu pochissimi anni dopo il Partito Nazionale Fascista, che ha trascinato l’Italia in un regime dittatoriale che ha ucciso gli oppositori e che ha mandato a morire milioni di italiani in guerra. Altro che ‘amore per la patria’. Il fascismo ha distrutto l’Italia. La Resistenza e la lotta antifascista sono valori imprescindibili della nostra Repubblica e delle sue istituzioni: dal presidente della Repubblica fino ai rappresentanti dei tantissimi consigli comunali, grandi o piccoli che siano. A questi valori, alla fondazione della Repubblica Savona ha dato il suo tributo con la lotta partigiana e la Resistenza al nazifascismo. Savona è per noi la città di Cristoforo Astengo e Sandro Pertini, di Giovanni Urbani e Luciano Guarena, combattente per la libertà ed ex deportati che ci ha lasciato proprio pochi giorni fa. Testimoni e artefici che hanno lottato per un paese libero dalla dittatura. Per questo motivo la consigliera Saccone non può permettersi di rivendicare con orgoglio il principio di un periodo che fu tragico per il Paese”.

“Apprezziamo la presa di posizione del sindaco Caprioglio in merito e chiediamo che anche il Prefetto prenda chiaramente posizione contro questo gesto decisamente inaccettabile e che sollevi la consigliera dal suo incarico. Risibili e irricevibili sono, infine, le accuse deliranti della stessa Saccone verso il consigliere Marco Ravera e contro Rifondazione Comunista, a suo dire rei di organizzare cortei contro ‘il questore, forze dell’ordine italiane e il primo ministro e il governo’. Rifondazione Comunista ha il più alto rispetto della Costituzione della Repubblica e i cortei di protesta contro ministri e governi sono il sale della democrazia, perché rappresentano una coscienza critica che deve poter trovare espressione nel riconoscimento di valori di libertà di espressione intellettuale e politica che evidentemente non sono così riconoscibili agli occhi di nostalgici del fascismo. Simona Saccone non è degna di permanere nelle istituzioni comunali, in una sala del consiglio cittadino dove è esposta la Medaglia d’Oro al Valor Militare per la Resistenza”.

Il coordinatore provinciale del Movimento Democratico e Progressista di Savona, Simone Anselmo, dice:  “Riteniamo il post apologetico del fascismo della consigliera comunale Saccone un gesto gravissimo ed inaccettabile, ancor di più da parte di una rappresentante di una città decorata con la Medaglia d’Oro per il contributo dato dalle forze antifasciste nel corso della guerra Liberazione. Qui non si tratta di esprimere un’opinione politica ma di commettere un’azione che provoca sdegno e preoccupazione che tra l’altro si configura come reato sia della Costituzione Repubblicana sia dalla legge in vigore. Non è ammissibile che una rappresentante delle Istituzioni compia atti illegali ed in sfregio alla storia di Savona. Pertanto, chiediamo all’amministrazione comunale, e soprattutto chiediamo al Prefetto ed alla magistratura di intervenire tempestivamente. Inoltre chiediamo convintamente le dimissioni della consigliera comunale, visti i suoi reiterati interventi non consoni al suo ruolo ed alla carta Costituzionale, fondamento della nostra Repubblica. La legge Scelba punisce chiunque ‘pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche’. Anche la propaganda per la costituzione di associazioni, movimenti o gruppi per la riorganizzazione del partito fascista viene sanzionata dalla legge Scelba, nell’articolo 4”.

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