Il chiasso mediatico dei soliti buonisti benpensanti sinistroidi per il post pubblicato su Facebook dal Consigliere Comunale di Savona Simona Saccone in occasione del centenario della fondazione dei Fasci di Combattimento avvenuta il 23 marzo del 1919 in piazza San Sepolcro a Milano, è l’ennesima dimostrazione dell’ignoranza di coloro che declinano la realtà storica della nostra Patria.
Se si tratta però di esaltare il danneggiamento di una lapide dedicata alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale le cosiddette “Camicie Nere”, o la distruzione di una targa a ricordo di Giuseppina Ghersi (la giovane barbaramente uccisa dai partigiani), o come recentemente accaduto a Ladispoli (Roma) gioire per l’atto vandalico in oltraggio alla targa viaria dedicata a Giorgio Almirante e, ancora, offendere le Forze dell’Ordine, eccoli in prima fila come bravi scolaretti!
Mi piace rammentare a lor signori che il movimento, inizialmente noto come “sansepolcristi”, nacque come “antipartito” (era composto da ex socialisti, repubblicani, sindacalisti rivoluzionari, futuristi) al termine della “Grande Guerra” e che si fece portavoce del disagio diffuso soprattutto tra i ceti medi, i militari e gli ex combattenti rivendicando inoltre la cosiddetta “vittoria mutilata” in cui l’Italia non aveva ottenuto il giusto riconoscimento ai suoi sacrifici bellici e umani.
Analizzando il “Programma di San Sepolcro” possiamo notare che vi furono una serie di provvedimenti volti a cercare di risolvere la difficile situazione sociale instauratasi in Italia all’indomani della fine del conflitto bellico: tra le altre cose si chiedeva una norma che sancisse la giornata legale di otto ore di lavoro, una modifica alla legge sull’assicurazione e sulla vecchiaia (la pensione potremmo dire) con abbassamento del limite di età da 65 a 55 anni. Quindi un programma che prevedeva riforme importanti fra cui un salario minimo, il suffragio universale, una imposta fortemente progressiva e una partecipazione proletaria nel processo produttivo … un programma sostanzialmente di “sinistra” e repubblicano.
Questa è la Storia e nessuno la può cambiare.
Il Presidente di
Ventennio Historia Patria
Circolo Culturale
Cav. Fabrizio Marabello