Cosa cambierà

Parco del Finalese, appello dei Verdi alla Regione: “In passato prese di posizione a favore, ora chiediamo coerenza politica”

La discussa proposta di legge non è all'ordine del giorno del consiglio di oggi: "Speriamo ci sia il tempo per le opportune modifiche"

rocca del corno parco del finalese
Foto d'archivio

Liguria. “Si temeva che nel Consiglio Regionale convocato per oggi venisse inserita l’approvazione definitiva del tanto discusso ‘riordino’, ovvero riduzione delle Aree Protette con, al suo interno, le norme relative all’abrogazione degli articoli istitutivi del ‘Parco del Finalese’. Fortunatamente nell’elenco delle pratiche inserite all’o.d.g. di questo Consiglio (pubblicato nel sito della Regione) non vediamo inserita la discussa proposta di legge. Si spera a questo punto che prevalga la ragione di una politica ambientale coerente e ci sia tempo per effettuare le opportune modifiche come auspicato anche da CAI (Club Alpino Italiano) e Federparchi”. E’ la speranza dei Verdi della provincia di Savona, espressa dal portavoce Gabriello Castellazzi.

“Non vogliamo essere ancora noi ‘ambientalisti’ quelli che ripetono per l’ennesima volta tutte le motivazioni ormai note – prosegue – Riteniamo invece utile ricordare alcune prese di posizione di importanti esponenti politici solidali con le forze che attualmente guidano la nostra Regione. Nel Convegno del CAI sul tema ‘Il Club Alpino Italiano e i Parchi’ (Acquario di Genova 19/11/2013), l’allora Consigliere Regionale Edoardo Rixi, Capogruppo della Lega, oggi Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e sempre iscritto al CAI, diceva: ‘Credo che la Liguria avesse bisogno di tutto tranne che di eliminare gli Enti Parco per farli diventare un grande ministero con sede in via Fieschi. Credo che la biodiversità sia bella e che sia anche bello mantenerla. Noi crediamo fortemente che i Parchi e l’attività all’aria aperta siano un po’ anche le chiavi del successo della nostra Regione. E su questo il CAI si è fatto promotore di tutta una serie di cose importanti, dalla sentieristica alla manutenzione, alla conoscenza e valorizzazione delle nostre tradizioni, e quindi di come vivere i luoghi soprattutto dell’entroterra, ma anche in quelle poche località di costa che ancora si sono salvate da un’eccessiva urbanizzazione. Di questo parlavo con l’Assessore al Turismo, Berlangieri. Si deve realizzare in qualche modo una valorizzazione effettiva dei Parchi liguri, innanzi tutto da parte della Regione Liguria. Perché, ripeto, la nostra è una delle più belle regioni al mondo e su questo noi dobbiamo credere e investire fortemente'”.

Nel 2009 il Presidente della Provincia di Savona Angelo Vaccarezza (Forza Italia), in un incontro pubblico diceva: “Noi vogliamo che l’ambiente sia tutelato, vivibile, fruibile. Quando l’ambiente è luogo di rovi e di incendi non abbiamo fatto un buon servizio per nessuno. Si tratta di smetterla di fare la guerra con le parole, ma di sederci attorno a un tavolo e capire quali possono essere i punti di incontro tra tutti quelli che il territorio lo amano”.

Nel 2004 l’Assessore al Territorio e Ambiente della Regione Liguria Franco Orsi (Forza Italia) nella presentazione alla monografia su “I Parchi di Liguria” scriveva: “Probabilmente non esiste in tutto il Pianeta un altro territorio che comprenda in così breve estensione i caratteri naturali e culturali distintivi di latitudini e di epoche tanto lontane tra loro. Mediterraneo e Alpi, Nord Africa e Scandinavia, Paleolitico e Impero Romano, Medioevo e XXI secolo. I Parchi lavorano per conservare e, a volte, ricreare questa armonia nella diversità, renderla visibile, farla conoscere ed apprezzare”.

“Ci appelliamo alla coerenza politica nell’esaminare e approvare norme che incideranno sull’ambiente e quindi sulla vita dei cittadini savonesi e liguri” conclude Castellazzi.

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