Alassio. “Questo coacervo di notizie senza paternità certa lascia il tempo che trova”. Così Ernesto Schivo, ex presidente dell’associazione bagni marini di Alassio, presidente del Consorzio Adelasia e vice presidente regionale del Sib, commenta la notizia riguardante una possibile spaccatura tra i balneari alassini che fanno capo proprio all’associazione.
Il motivo del contendere sarebbero, secondo quanto trapelato, i progetti da mettere in campo per salvaguardare il litorale alassino, cioè il Tecnoreef o un intervento di ripascimento con prelievo di materiale dalla Gallinara. Due possibilità differenti che, stando alle informazioni raccolte da Ivg.it, avrebbe creato non poche tensioni all’interno del consorzio.
“Il progetto pertinente al Tecnoreef – ricorda Schivo – non si pone in alternativa a nessun tipo di ripascimento del litorale, anzi. E sarebbe sufficiente aver approfondito il progetto ed i suoi elaborati, pubblicati più volte, per comprendere che le due cose vanno di pari passo. La struttura per giungere all’approvazione della quale si è passati per decine di assemblee (che sempre hanno espresso parere favorevole alla sua realizzazione) è una struttura di protezione che ben si accompagna ad un versamento di materiale al suo interno”.
“Quello che appare strano, anzi molto strano è che proprio ora che si dovrebbe cominciare a mettere mano al portafoglio per i balneari spuntino i detrattori del progetto che mai in precedenza hanno fatto ascoltare le loro rimostranze. Non sarà un attacco di braccino corto? D’altronde essere convinti che gli interventi di ripascimento siano obbligatoriamente finanziati dalla Regione per cifre notevolmente superiori a quelle che già sono stanziate (sicuramente pochi scudi se per Alassio si parla di 41 mila euro per il 2019) è purtroppo una convinzione ricca di speranza ma anche molto improbabile”.
“Come ha ricordato il presidente Giovanni Toti ancora questo pomeriggio, i finanziamenti (seppur molto sostanziosi) che ha ricevuto la Regione Liguria sono destinati alla protezione civile e quindi alla protezione della costa e del suo abitato, agli interventi sui corsi d’acqua e ad opere similari ma difficilmente potranno essere usati per finanziare interventi privati. Sicuramente sarà necessario una forte azione di persuasione se mai vorremo avere un barlume di speranza, tuttavia un’azione simile non può certamente avere come elemento propedeutico una spaccatura che nasce dalla fantasia di pochi”.
“Credo che con le mie dimissioni che già da questa estate erano state poste in essere e diventate operative con la fine della stagione si siano create le opportunità per un rinnovo ed un ringiovanimento dell’associazione, consentendomi un giusto e sacrosanto riposo dopo 30 anni di battaglie e dandomi finalmente la possibilità di dedicarmi al mio lavoro. Spero che questi novelli Bordiga si palesino al più presto perchè Alassio ha bisogno di interventi e non di polemiche”.
“Ho già scritto agli associati – aggiunge l’attuale presidente Emanuele Schivo – Si tratta di una polemica sterile e strumentale. Ora abbiamo altro su cui concentrare le nostre forze: salvare la prossima stragione e progettare per il 2020 qualcosa di definitivo per tutti ma soprattutto per Alassio”.