Risolto

Causa Comune-Fincos Alassio Srl: il Tar dà ragione all’Ente

​In attesa della sentenza della Corte Appello il Tar congela il lodo de quello parziale della vertenza sul Grand Hotel

Comune Alassio

Alassio. Il Tribunale Amministrativo Regionale della Toscana ha respinto il ricorso della Fincos Alassio srl. Per il Comune di Alassio significa “eliminare una spada di Damocle da circa 40 milioni di euro sulle casse comunali”.

La storia è nota: nel maggio 2010 Fincos (succeduta a Coni.cos Spa nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione del Grand Hotel, della spiaggia e del centro Talasso Terapico) ha comunicato al Comune di avere aggiornato il piano finanziario indicando maggiori costi rispetto al previsto. L’amministrazione respinse sia le riserve sia il nuovo piano finanziario.

Fincos Alassio srl (succeduta a Fincos spa) avviò così un arbitrato. Le richieste erano pesantissime per il Comune: accertare il diritto al riequilibrio economico e quindi condannare il Comune al pagamento di una somma di denaro (49.022.243 euro) quale unica soluzione contrattuale idonea a garantire il riequilibrio stesso; in subordine, condannare il Comune a pagare i maggiori lavori realizzati dall’impresa in esecuzione della convenzione ; e condannare al risarcimento del danno per violazione degli obblighi convenzionali e di buona fede e correttezza nello svolgimento del rapporto per un importo di almeno 26.871.894 euro).

Il Collegio arbitrale, con lodo definitivo del 9 dicembre 2016, si è pronunciato non solo su quest’ultima richiesta, ma anche su una ulteriore istanza presentata da Fincos, di accertare l’inadempimento dell’obbligo di ricercare le migliori soluzioni contrattuali e di condannare il Comune a pagare una somma non inferiore a 21.518 euro.

L’istanza fu accolta parzialmente con la liquidazione dell’importo di 860 mila euro per il mancato guadagno e per mancata concessione demaniale tempestiva delle aree, mentre l’ulteriore richiesta venne respinta, poiché non risultava violato l’impegno a ricercare soluzioni di riequilibrio. Fincos Alassio srl impugnò innanzi alla Corte d’Appello di Firenze il lodo definitivo, per contraddittorietà tra le disposizioni del lodo parziale e quelle del lodo definitivo. Nel contempo però impegnava il Comune al pagamento dei 21 milioni e 518 mila euro con apposito ricorso.

“La richiesta è giunta in comune nel dicembre scorso – spiega Franca Giannotta, Assessore agli affari legali e ai lavori pubblici del Comune di Alassio – L’abbiamo attentamente valutata decidendo poi di dare incarico all’avvocato Piscitelli perchè resistesse presso il Tar. A nostro avviso infatti non poteva esserci un obbligo al pagamento stante il ricorso in appello ancora pendente e quindi, la manifesta infondatezza dello stesso. Sono felice di apprendere che il Tar ci ha dato ragione in quanto tale decisione è destinata a incidere sulla portata applicativa del lodo”.

“Questo è un altro piccolo successo – continua Giannotta – nell’ambito dei contenziosi che pendono sul Comune di Alassio. Nei giorni scorsi i giornali riportavano come il Comune fosse stato obbligato a corrispondere 2 milioni per i parcheggi dello stadio. In realtà quello che è stata presentata come una debacle è stato un primo successo, posto che nel pronunciarsi sull’istanza di sospensione della sentenza di primo grado, la Corte di Appello di Genova, ha preliminarmente evidenziato l’instabilità della stessa ed ha praticamente dimezzato il dovuto eliminando dal “conto comunale” oltre alla somma di 791 mila euro, le spese processuali a cui il comune era stato condannato nei confronti di ben due parti del giudizio, e soprattutto gli interessi moratori sull’importo di 2.9 milioni di euro”.

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