Ospite non gradito

Carcare, entra nel giardino di casa della ex e bussa alla finestra: arrestato per violazione di domicilio

Nei guai è finito un 30enne di origini brasiliane bloccato dai carabinieri, in aula si è giustificato: "Volevo solo riprendermi degli effetti personali"

tribunale Savona

Carcare. Violazione di domicilio. E’ l’accusa della quale deve rispondere un trentenne di origini brasiliane, Gustavo Welyson M., che ieri sera è stato arrestato dai carabinieri di Cairo Montenotte a Carcare dopo essere stato trovato nel giardino di casa della ex fidanzata.

Secondo quanto accertato dai militari, il giovane si è presentato a casa della ragazza, una trentenne, e dopo essere entrato nel suo giardino ha bussato contro una porta finestra chiedendole di entrare per recuperare alcuni efftti personali. Davanti al suo rifiuto, avrebbe iniziato a minacciarla tanto che lei, preoccupata, ha chiamato i carabinieri per chiedere aiuto.

All’arrivo dei militari il ragazzo si era apparentemente allontanato dalla proprietà della ex, ma, proprio mentre lei stava denunciando l’accaduto, Gustavo Welyson M. l’ha chiamata: “Sono ancora qui fuori, fammi entrare o spacco tutto” le avrebbe detto. Una telefonata che è stata ascoltata in diretta dagli uomini dell’Arma perché la ragazza l’ha messa in viva voce. A quel punto, in accordo coi carabinieri, la trentenne ha detto all’ex fidanzato che gli avrebbe aperto per attirarlo davanti alla porta dove però lo aspettavano i carabinieri. Per lui sono così scattate le manette.

Questa mattina il trentenne brasiliano è stato processato per direttissima in tribunale e durante l’udienza ha voluto dare la sua versione dei fatti per smentire parzialmente la ricostruzione della ragazza: “Sono entrato senza forzare o scavalcare nulla. Dovevo recuperare delle cose che erano in casa sua. E’ vero che lei mi aveva detto di non andare, ma erano delle cose importanti, come il portafogli e il carica batterie del telefono, e quindi sono andato”.

“Quando sono arrivato ho bussato alla porta finestra e lei mi ha detto che non mi avrebbe fatto entrare. Allora h aspettato 5 minuti seduto in giardino per farla calmare e poi l’ho richiamata. Mi ha detto che mi avrebbe dato le mie cose e quindi sono tornato da casa sua e ho trovato i carabinieri” ha spiegato l’imputato.

Il giudice ha convalidato il suo arresto ed ha disposto per lui la misura del divieto di dimora in provincia di Savona. Vista la richiesta di termini a difesa il processo è stato rinviato al prossimo 9 aprile.

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