Alassio. Dopo la realizzazione di merende all’olio extravergine d’oliva, il Centro Studi del “Giancardi”, grazie alla collaborazione con la direzione dell’Istituto Maria Ausiliatrice, il supporto di Alassio Salute e dell’assessorato alle politiche scolastiche, ha elaborato un disciplinare di riferimento per introdurre nelle classi delle scuole dell’infanzia le conoscenze di base dei valori nutrizionali attraverso l’uso di una metodologia laboratoriale innovativa.
Elemento portante dell’UdA è la didattica attiva e per competenze che si esplicitano attraverso la peer education dei giovani chef dell’alberghiero, beneficiari a loro volta dell’unità didattica in quanto facilitatori della trasmissione delle abilità e delle conoscenze acquisite nel campo della scienza dell’alimentazione e del laboratorio di cucina.
Il percorso formativo per competenze ha coinvolto gli alunni del laboratorio di cucina dell’Istituto salesiano, un gruppo eterogeneo composto da alunni di tutte le classi dell’infanzia; suddivisi in quattro unità laboratoriali, i piccoli discenti guidati dallo chef Aurelio Pepe, dalla docente Marcella Ercoli di scienze dell’alimentazione, e dalla maestra Maddalena Spalla, hanno potuto sperimentare attraverso il gioco e la manualità il “fare e stare insieme” oltre ai principi della sana e corretta alimentazione.
Considerati gli ottimi risultati dal punto di vista educativo e formativo, grazie ad un video tutorial ed al disciplinare, l’Unità didattica di Apprendimento incentrata sulla “Merenda della salute senza fornelli” potrà essere replicata in tutte le realtà scolastiche alassine. Di fatto l’UdA, non avendo bisogno di attrezzature per cuocere gli alimenti, può essere svolta anche nel contesto classe.
Il progetto ha impegnato igiovani chef e maître della classe 1 E del “Giancardi” ed è stato coordinato dalla maestra Maddalena Spalla, da Marcella Ercoli, docente di scienze dell’alimentazione, Antonella Annitto, vicepreside del “Giancardi”, Elisabetta Fantoni, direttrice dell’Istituto Maria Ausiliatrice, Franco Laureri e Monica Barbera del Centro Studi dell’Alberghiero.