Inaugurazione

A Villanova inaugura il monumento “La Donna delle Violette”evento

Appuntamento l'8 Marzo in piazza Torretta

donna delle violette

Villanova d’Albenga. L’8 marzo, in occasione della Festa della Donna, si inaugura a Villanova d’Albenga il monumento “La Donna delle Violette”.

Alle ore 15:00, in piazza Torretta, l’omonimo Comitato celebrerà un evento quasi storico per la piccola cittadina di Villanova: infatti, in poco più due anni, è riuscito a raccogliere il denaro necessario per la fusione in bronzo della statua donata alla cittadinanza dall’artista Flavio Furlani. Oltre alla scultura, in piazza Torretta saranno allestite le opere di numerosi artisti, che per l’occasione, hanno organizzato una interessante collettiva promossa dalla Galleria PuntoArte di Paola Maestri.

La scultura “La Donna delle Violette” rappresenta una ragazza che trasporta un cesto di violette di Villanova, fiore simbolo di questo paesino dell’entroterra albenganese e protagonista dell’economia di un intero territorio per quasi un secolo.

Il Comitato, guidato dalla tenacia e dalla perseveranza del suo presidente, Luigi Reale, è riuscito a incontrare la generosità di quasi tutti i villanovesi, ben lieti di contribuire alla realizzazione di quello che lo stesso Flavio Furlani, primo ispiratore del progetto, ha identificato come simbolo non solo legato al passato, ma punto di partenza per un rilancio turistico ed economico di Villanova, proprio a partire dal suo elemento più caratterizzante. Non a caso infatti Villanova d’Albenga è detta “il borgo delle violette”, in passato si coltivavano non lontano dalle mura delle dieci torri e da qui venivano spedite in tutto il mondo.

“Un lavoro duro quello delle violette, ore ed ore piegati al freddo tra i canicci che servivano per proteggerle dalle intemperie, per raccogliere con cura questo piccolo fragile fiore, che con pazienza, stelo per stelo, andava a comporre quei caratteristici mazzolini, venduti al mercato all’aperto tra i vicoli del borgo ancor prima dell’alba. Le violette poi finivano nei magazzini degli spedizionieri sparsi tra il centro storico e la chiesa di Santo Stefano, che li confezionavano in contenitori fatti di canne di fiume, per poi spedirli entro poche ore, caricandoli in tutta fretta sul treno merci speciale che tutti i giorni puntualmente da Albenga, portava i nostri fiori in tutti i mercati più importanti, in appositi vagoni refrigerati e successivamente, per via aerea dal vicino aeroporto Clemente Panero. Grazie a tutto questo lavoro, le violette villanovesi, finivano per esempio sulle tavole del Sacker a Vienna, oppure diventavano un pegno d’amore tra innamorati a Londra o magari andavano ad abbellire la casa di una famiglia berlinese” affermano dal Comitato.

“Anni di grandi sacrifici, intere famiglie erano impiegate nella produzione e nella lavorazione dei fiori recisi, dove ci si alzava a notte fonda nel freddo di inverni scaldati più dal calore umano che dalle poche stufe a legna, per permettere alla bellezza effimera di quei piccoli fiori, di arrivare intatta e ricca di fascino a migliaia di chilometri di distanza. Anni fatti anche di immense soddisfazioni, infatti questo suggestivo paesino che oggi conta poco più di 2000 anime, ha rappresentato in passato un nome noto e stimato ben oltre i confini nazionali e la violetta è stata la protagonista assoluta di questa ascesa e fonte di benessere per decine di famiglie”.

“Oggi la produzione di violette è quasi un ricordo, se non fosse per la passione di persone come Carlo Bartolomeo Usanna, memoria storica del paese e forse ultimo produttore di violette di Villanova, la loro tradizione si sarebbe quasi persa, ma è con azioni simboliche e coraggiose come la “Donna delle Violette” che si vuole invertire la rotta per puntare di nuovo sul rilancio del territorio attraverso le sue radici più vere”.

“Grazie anche alla collaborazione con il Comune di Villanova d’Albenga e al lavoro della Pro Loco villanovese, de “La Sportiva” e della Croce Bianca locale, il Comitato “La Donna delle Violette”, l’8 marzo festeggia il suo momento più bello, ma nel contempo, anche la fine della sua missione, infatti questo è nato formalmente nel settembre del 2016 proprio con lo scopo di dare vita a questo piccolo simbolo”.

donna delle violette

E il Comitato aggiunge: “Tutti i villanovesi hanno avuto nel passato qualche familiare coinvolto nella produzione o nella commercializzazione della violetta e l’8 marzo questa memoria collettiva tornerà in vita, per insegnare, tramite l’esperienza passata, a costruire un domani più consapevole. Qualcuno ha già scommesso sulle potenzialità turistiche di Villanova, infatti tra i caruggi troviamo decine tra bar, ristoranti, b&b e negozi in grado di rendere questo piccolo piccolo borgo ancor più accogliente, con l’obiettivo di dare il benvenuto ad un numero sempre cresente di turisti, curiosi di perdersi tra i vicoli fioriti e le secolari torri in pietra che proteggono uno dei centri storici meglio conservati della Liguria.

“Ci vediamo l’8 marzo allora, per festeggiare con tutti i componenti del comitato e con un ospite d’eccezione, il dott. Alberto Razeto, appena tornato dalla sua missione presso la base italo-francese Concordia al Polo Sud, dove di concerto con il comitato, ha collocato una piccola scultura raffigurante le violette villanovesi a pochi chilometri dal circolo polare antartico”.

“Una giornata per festeggiare quindi non solo la Donna delle Violette, ma tutte le donne, tra fronde di mimosa, e ovviamente qualche mazzolino di violetta di Villanova” conclude il Comitato.

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