Savona. “Possono intimidirci, minacciarci, inneggiare al quel vigliacco del duce sulla nostra bacheca, possono pure cospargercela letteralmente di merda o, novità della giornata, imbrattarci la targa della sede, ma noi continueremo a stare dalla parte del torto”. Con queste parole Marco Ravera, consigliere comunale, “annuncia” un altro triste episodio legato alla scena politica savonese. Alcuni vandali, infatti, hanno preso di mira la sede di Rifondazione Comunista, deturpando insegne e bacheche.
Vernice rossa su targhe e loghi, una disgustosa scia marrone (presumibilmente di escrementi) sul vetro, e scritte inequivocabili: “W Dux, a noi” e “Comunisti di merda”. Un gesto intimidatorio che, qualche ora dopo, si è esteso anche alla bacheca, su cui ora capeggia una sorta di “S” rosso sangue con tanto di vernice “colante” a mo’ di sangue.
Il gesto arriva a tre giorni di distanza da quello di venerdì: nelle ore immediatamente successive al corteo antirazzista degli studenti aveva fatto scalpore, dalla parte opposta, la denuncia di un’altra consigliera comunale, Simona Saccone, che aveva denunciato un atto di vandalismo ai danni della sede di Casapound (imbrattata con del cemento).
La tensione politica, dunque, continua a salire, con una escalation di stupidità nella quale entrambi gli schieramenti finiscono per essere colpevoli. La speranza è che da ambo le parti si intervenga per “abbassare i toni” e condannare fermamente gesti che nulla hanno a che vedere con la dialettica politica e il confronto tra idee opposte.