Savona. La città di Savona celebra il 75^ anniversario dello sciopero dei lavoratori che sfidarono il regime nazi-fascista. Nella giornata del primo marzo 1944, il Cln Alta Italia proclamava lo sciopero contro il nazismo e la Repubblica Sociale Italiana: aderirono 5.200 lavoratori della provincia di Savona. La rappresaglia nazi-fascista in risposta allo sciopero ebbe come conseguenze il carcere, la deportazione e la morte di molti lavoratori. Oggi, cioè 75 anni dopo, l’Associazione Nazionale Ex Deportati di Savona e Imperia e il Comune di Savona ricorderanno quella data con una serie di iniziative.
Venerdì primo marzo alle 10.30, nel piazzale del Priamar è in programma la deposizione di una corona d’alloro alla lapide commemorativa dei lavoratori. Alle 11 nella Sala della Sibilla si terrà un incontro pubblico con il saluto del sindaco di Savona Ilaria Caprioglio, del presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri. Aprirà i lavori Maria Bolla Cesarini, presidente della sezione Aned di Savona e Imperia. Seguirà la proiezione del film “Dalla fabbrica al lager” realizzato da Aned Savona. Interverranno poi: Andrea Pasa, segretario generale della Cgil di Savona, a nome della stessa Cgil, di Cisl e Uil Savona; Floriana Maris, presidente della Fondazione Memoria della Deportazione e consigliera nazionale Aned. Conclude Edmondo Montali della Fondazione Di Vittorio e di Cgil.
“Si tratta – spiega l’assessore Doriana Rodino – di un evento molto importante a livello nazionale. Lo è soprattutto per una città che è Medaglia d’Oro della Resistenza come Savona. Dunque non ci si può esimere dal celebrare un avvenimento del genere”.
Fausto Dabove della Cgil aggiunge: “L’apporto dei lavoratori alla Resistenza fu fondamentale. Quella del primo marzo è una data importante per la città e per il sindacato che, come ogni anno, sarà tra i soggetti che porteranno il loro contributo a questo momento di ricordo. Che vuole commemorare il tributo che i lavoratori dell’epoca hanno pagato alla causa antifascista. Noi ci saremo e invitiamo tutta la popolazione a partecipare ad un evento importante sia per il mondo del lavoro che per il mantenimento della memoria”.
Maria Bolla Cesarini nota: “Tra savonesi finiti a processo davanti al tribunale speciale fascista ci sono nomi eccellenti, alcuni dei quali sono stati poi tra gli organizzatori dello sciopero. Come il sindaco Andrea Aglietto, che nel 1935 fu condannato a dieci anni di carcere, condanna poi tramutata in parte in confino (finì al confino anche la moglie) o come l’altro sindaco Amilcare Lunardelli, che nel 1939 fu condannato ad otto anni. Con questa commemorazione noi celebriamo non solo i morti, ma anche coloro i quali fecero questa scelta, affinché le loro gesta restino nella storia”.