Rosso pistacchio

Quarantaquattro gatti: il naufragio (in fila per sei col resto di due)

"Rosso Pistacchio" è la rubrica al femminile di IVG: ogni martedì si parla di donne con Marzia Pistacchio

Rosso Pistacchio

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente.

Caterina Carmeloni era stata in gioventù quel che si suol dire una bella femmina. Alta, fiera, un bel collo, bei capelli, sguardo intransigente.

Tanto intransigente che, dopo qualche fidanzato sfuggente, era passato quel periodo in cui i muratori nei cantieri si fermavano a lanciarle un fischio, il seno le si era ammosciato come un caco maturo, la pelle del collo era diventata flaccida e cascante, e intorno alla bocca una fitta rete di rughe le dipingeva sul volto un ghigno tra il perfido e il disperato.

Caterina Carmeloni vive sola ma sola non è. Ogni mattina, da una tastiera percorre tutto il mondo, in lungo e in largo alla ricerca del Male nel mondo. Stupri, violenze, oscenità.

Un negro ha violentato una bambina. No erano due. No erano tre. Un capostazione pestato a sangue. Dove andremo a finire? Un extracomunitario morto sotto un treno. Uno di meno. Grazie Dio. Uno di meno. La brava gente deve difendersi.

Breaking News!! “QUARANTAQUATTRO GATTINI SU UN BARCONE ALLA DERIVA NEL MARE IN TEMPESTA. NESSUNO HA NOTIZIE DELLA SORTE DEI POVERI PICCOLI. CHI LI HA AVVISTATI PERò HA POTUTO SENTIRE I MIAGOLII DI TERRORE”.

La signora Mavis porta gli avanzi ai gatti della ferrovia tutti i giorni. Con la pioggia, la grandine, la neve. Se non ha avanzi porta il proprio pranzo e quello di suo marito. Tanto quello dorme e non capisce un cazzo di quello che cucina.

La signora Mavis è una benefattrice. Raccoglie i gatti e li fa sterilizzare di tasca propria. Anche se quelli la graffiano, la maledicono, la odiano.

La signora Mavis porta gli avanzi tutti i giorni ai gatti della ferrovia, anche se quei maledetti zingari ci provano a rubare il cibo, lei va armata dei bastone e si difende. Anche coi bambini che sono quelli peggiori, quei bastardi, li crescono così, per rubare.

E poi va a casa e mentre quel demente del marito dorme, si cala quel goccetto che la rilassa, e con lo smartphone organizza le staffette, gli affidi, le adozioni.

Solo a gente per bene. Controllata, selezionata. Niente negri né terroni né zingari né albanesi.

“QUARANTAQUATTRO GATTINI SU UN BARCONE ALLA DERIVA NEL MARE IN TEMPESTA, TRA LORO DEI CUCCIOLI E GATTE GRAVIDE. LA MACCHINA DEI SOCCORSI SI è ATTIVATA. SI SPERA DI RAGGIUNGERLI VELOCEMENTE E DI PORTARLI IN SALVO”.

Calogero Caramia è fuoricorso all’Università di Napoli da due anni: Medicina. Suo padre, Giacomo Caramia, ancora sale sui ponteggi e si spacca il culo per pagare la retta a quel figlio che sarà il primo laureato della famiglia.

O farà politica. Si è messo con una cricca di quei politici, che una volta li chiamavano terroni, che li volevano vedere bruciare sotto al Vesuvio, ma che pare che oggi siano diventati brava gente. Pare.

Calogero Caramia però va a puttane. Nigeriane, Marocchine, Brasiliane. Più son nere più gli piacciono. Perchè stan zitte se ti scappa la pazienza e ti scappa la mano. E se son piccine e spaventate è pure meglio. La figa è meglio nera, giovane e zitta.

La fidanzata però è del Vomero. Con lei la foto sul social è a culo di gallina, davanti alla Maserati del papi.

“QUARANTAQUATTRO GATTINI SU UN BARCONE ALLA DERIVA NEL MARE IN TEMPESTA, TRA LORO DEI CUCCIOLI E GATTE GRAVIDE. ALCUNI DI LORO SONO MORTI, DI FAME, DI STENTI, AFFOGATI TRA I FLUTTI GHIACCIATI”.

La Signora Carmeloni subito si attivò tra i gruppi cittadini dei quali faceva parte per raccogliere coperte, cibo e piccoli topolini giocattolo. Qualcuno donò anche un paragraffi e dei graziosi cappottini di lana a pois.
Perchè hanno diritto di vivere.
Perchè hanno diritto di stare al caldo.
Perchè hanno diritto di giocare.

La Mavis pregò. Come mai aveva fatto in vita sua. Per giorni e giorni pianse e pregò, pregò e pianse, per la sorte delle povere creature delle quali le sembrava di sentire i pianti lacerarle la coscienza.
Perchè hanno diritto di essere accolti.
Perchè hanno diritto di essere benvoluti.
Perchè hanno diritto di essere sfamati.

Calogero Caramia proclamò una riunione di partito e col pugno verso il cielo gridò alla folla impazzita di dolore che quei poveri gattini andavano salvati.
Perché non era umano.
Perchè non era giusto.
Perche non è umano.
Perchè non è giusto.

“Rosso Pistacchio” è la rubrica al femminile di IVG, ogni martedì a cura di Marzia Pistacchio: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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