Savona. Il prossimo 3 marzo si svolgeranno in tutta Italia le primarie per l’elezione del nuovo segretario del Pd. Riceviamo e pubblichiamo in merito le riflessioni di Franco Lirosi, ex vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici a Savona.
Il 3 marzo anche a Savona nei vari appositi seggi si potrà votare per scegliere il nuovo segretario del Partito Democratico. I candidati sono tre e concorrono in questo momento delicato che vive il Pd, in fase di rinnovamento, che vuole riacquistare la fiducia e la simpatia dei cittadini recentemente attirati da chimere populistiche che, almeno in parte, sembrano oggi appannarsi.
Risulta assolutamente necessario proseguire sulla strada dell’apertura ai cittadini, della chiarezza di intenti e del mantenimento di quegli ideali (intramontabili, direi) che restano base fondante della società civile.
Il programma di Martina mi pare impostato su questa linea e contiene due innovazioni davvero significative:
1) la nuova direzione nazionale dovrà essere composta da almeno il 50% di persone provenienti dalle periferie;
2) non meno del 66% dei nominativi inseriti nelle liste per le elezioni politiche dovranno essere delle varie periferie.
Questi due elementi creerebbero un Pd con rappresentanti legati ai vari territori, conoscitori del proprio comparto e dei cittadini. Quante volte abbiamo letto nomi sconosciuti ed abbiamo votato il partito ma, praticamente, non i nostri rappresentanti?
E anche questo sottolinea come vorrebbe condurre il partito Martina, differenziandosi da Renzi e dai suoi personalismi.
E poi, la valorizzazione delle amministrazioni periferiche / la creazione di un pd aperto ai militanti / un rinnovo dei rappresentanti basato sulle capacità / il lavoro di gruppo innalzato a metodo. Insomma, un partito di gente in mezzo alla gente.
Diciamocela franca: Zingaretti (ottimo elemento) appare in vantaggio, anche se non nella nostra provincia. Simpatico, pacioso, sorridente, ispira fiducia, molto aiutato da onorevoli che girano in Italia per perorare la sua causa. Ma io resto convinto che sarebbe meglio Martina.
Comunque la cosa più importante è che, già subito dopo le primarie, il Pd sia unito e coeso (senza ripetere le follie di Savona) ed abbia ben chiaro quali siano gli avversari propri e della gente che più abbisogna di aiuto, concreto e morale, di risposte e della speranza, che oggi non c’è.