Lettera al direttore

Lo sfogo

In merito alla direzione arbitrale nella partita Cairese-Sammargheritese

Lettera di un tifoso gialloblù indirizzata al direttore di gara di domenica scorsa

Egr. Sig. Tanzella,

Anche se dubito che queste mie osservazioni relative alla direzione della gara di cui sopra le giungeranno mai e, soprattutto, avranno il benché minimo effetto redibitorio circa il suo operato, ritengo doveroso esprimerle il mio pensiero.

Anzi, il dovere cede il passo al diritto che mi arrogo, in quanto spettatore pagante, di puntualizzarLe quanto segue.

Le premetto che sono un tifoso della Cairese da tempo immemorabile (negli anni eroici della Serie C2 fui il fondatore del “club gialloblu”, primo club di tifosi cairesi) ma, mi consenta di dirLe, che ancor prima mi ritengo uno sportivo nel senso pieno della parola.

Per intenderci: cerco sempre di analizzare a mente fredda i comportamenti altrui e, per quanto riguarda le direzioni arbitrali calcistiche, mai mi sono permesso ne mai mi permetterò di offendere il direttore di gara con epiteti indegni di ogni persona civile. Pertanto non si aspetti da me, in questa occasione, deroghe da tale comportamento.

Si aspetti però un aspro commento ed un’aspra critica alla “performance” da Lei attuata in occasione dell’arbitraggio della partita di calcio Cairese-Sammargheritese.

Non sto a scomodare, mutuandoli dall’ordinamento giuridico penale, i concetti di colpa o di dolo. Non mi interessa e, comunque, non ritengo fondamentale né opportuno approfondire l’argomento.

Piuttosto mi preme farle presente che, oggettivamente, con la sua direzione arbitrale (che si qualifica da sé con la semplice visione, accessibile a chiunque, dell’intero filmato della partita, Lei:

– ha offeso e umiliato la Società ASD Cairese (Società che esiste da 100 anni e che si è sempre distinta nella sua lunga vita per serietà sportiva, lealtà e correttezza);

– ha offeso e umiliato i giocatori, l’allenatore e lo staff tecnico della ASD Cairese, poiché nel corso di una sola gara ha reso vani gli sforzi di ragazzi che mettono in campo tutto il loro entusiasmo;

– ha offeso e umiliato il pubblico dei sostenitori della ASD Cairese (pubblico che, nella quasi totalità, è estremamente corretto al punto che lo si etichetta come un insieme di persone che va allo stadio come si andrebbe ad assistere, a teatro, ad una “piece”); con tutto quello che vediamo e che sentiamo sui campi di calcio, dagli Esordienti alla Serie A, le medaglie e gli attestati di merito dovrebbero sopravanzare di molto l’umiliazione subita Domenica per mano Sua (pardon, per fischietto Suo);

– ha offeso e umiliato la classe arbitrale in generale e la Sezione di La Spezia che la annovera tra i suoi appartenenti e che, sia pur nel piccolo e ristretto panorama calcistico locale della Cairese e della Vallebomida, ha minato la stima verso i “fischietti”;

– ha offeso e umiliato, a mio modestissimo parere, anche la Società Sammargheritese ed i suoi sostenitori giacché il vero tifoso-sportivo non viene gratificato dagli errori arbitrali inflitti agli avversari ma, molto onestamente, preferisce esultare per meriti propri;

– infine ha offeso e umiliato se stesso (per le motivazioni di tale affermazione mi affido totalmente alla sua coscienza di sportivo,di atleta e di uomo).

Quanto sarebbe bello se Lei prendesse carta e penna e chiedesse scusa alla Cairese ed ai suoi sostenitori.
Se questo avvenisse sarei lieto di conoscerla personalmente e di stringerle la mano.

Le auguro una luminosa carriera.

Delfi Prampolini

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