Stile savonese

Cristina Rava ci presenta “Di punto in bianco”, il suo primo romanzo con Rizzoli

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

Stile Savonese


Ieri 23 febbraio alle ore 17.30 presso l’Auditorium San Carlo di Palazzo Oddo, ad Albenga, Cristina Rava ha presentato il suo nuovo romanzo noir “Di punto in bianco” edito da Rizzoli, con due critici letterari d’eccezione, gli irriverenti Marco Ghini e Bruno Robello De Filippis, sempre più coinvolti in attività culturali e benefiche.
 È stata una sorta di “show” divertentissimo, tra racconti e aneddoti , con le domande imprevedibili di Marco e Bruno, tra cui qualcuna anche “intelligente”, e le risposte a tono della scrittrice.

Una sala gremita di gente e un pubblico molto interessato, a riprova del la vocazione alla cultura di Albenga che emerge con decisione, grazie anche ai suoi numerosi talenti che diffondono il nome della città in tutta Italia, di cui Cristina Rava è tra i maggiori esponenti.

Cristina Rava è una scrittrice albenganese che amo tanto. È anche una persona deliziosa, ironica, autentica, caratteristiche così rare e che vado ricercando nelle persone.
In principio era la passione per la scrittura, poi diventata una professione per Cristina Rava, grazie alle sue spiccate capacità nel racconto che portano il lettore a spasso per i nostri amati luoghi, i nostri paesaggi, dove la ligurità è affrontata in modo realistico, per quello che è.

Oggi Cristina Rava è una delle voci più acute del noir al femminile in Italia. 
Il primo romanzo, autofinanziato, viene pubblicato nel 2002 e da allora ben 14 libri, passando per le case editrici Frilli, Garzanti e ora Rizzoli, sono nati dalla tastiera della scrittrice e dalle sue notti insonni a pensare ai personaggi, alle dinamiche dei delitti, al male che nasce e cresce in una persona fino a esplodere e rappresentarsi con un delitto. 
Non si limita al racconto, ma scava nel garbuglio di emozioni, sensazioni e sentimenti che sfociano nel disagio mentale, da cui è affascinata e a cui porta rispetto. 
Pone il lettore nella condizione di farsi delle domande e riflettere sul perché una persona arrivi a compiere un atto delittuoso, evidenziando la componente patologia, perché il delitto in fondo è una condizione di sofferenza che non trova altro modo di esprimersi. Un male che va ovviamente perseguito, ma anche curato.
 Il giallo per Cristina Rava è l’occasione per parlare di un male legato alla natura umana e per raccontare le profondità più intime dei suoi personaggi.

“Di punto in bianco” segna un momento molto importante nella carriera della scrittrice ingauna, che con questo romanzo passa in Rizzoli e ci regala il ritorno del suo personaggio più noto e amato: Bartolomeo Rebaudengo. Ed è un ritorno alla grande, da “figo”, con i capelli bianchi un po’ più lunghi, l’occhiale da intellettuale, che lo vede coinvolto in una vicenda che si sviluppa in uno scenario completamente nuovo. 
Rebaudengo è ora in pensione. Dopo aver vissuto negli Stati Uniti per frequentare un master, è tornato con una nuova visione. Ha fatto carriera e dal Commissariato di Alassio viene trasferito a Roma come docente. La vita nei romanzi regala colpi di scena fantastici, infatti il nostro Bartolomeo eredita una fortuna da una vecchia prozia senza figli. Decide così di lasciare la Polizia, dove non aveva più gli stimoli di un tempo, anche e soprattutto dopo l’esperienza americana, che ha dato respiro e sfumature diverse alla sua personalità. Lascia tutto e si dedica a una nuova vita tornando nei suoi luoghi, nell’Alta Langa.


Nuova vita e nuovi scenari piemontesi, ma in fondo, quando si passa l’esistenza a svolgere una missione con coinvolgimento e passione, un po’ se ne ha nostalgia, quindi si ritrova a indagare su un nuovo delitto con l’aiuto dell’inseparabile medico legale Ardelia Spinola, che rappresenta la componente ligure.


Alla “ligurità” contrappone la “piemontesità”, carenza e abbondanza che si possono rappresentare con i nostri piatti tipici: cima alla genovese, dove c’è l’ingegno di un popolo che ha dovuto lottare per strappare il pane dal niente, con una cucina avara che fa tesoro di tutto, e bollito misto alla piemontese, un piatto opulento, semplicemente rinascimentale. 
“Ligurità” e “Piemontesità” nelle caratteristiche dei personaggi che prendono vita nel romanzo: la “ruvidità” dei liguri, più diffidenti , perché le terre aride esasperano la competizione, e la morbidezza, il disincanto dei piemontesi. Una sorta di Lindor, dove la scioglievolezza del ripieno rappresenta il piemontese e lo scrigno “croccante” è il ligure.



Un nuovo romanzo dove l’assassino è manifesto già nella prima pagina e dove con maestria Cristina Rava si districa nel racconto passando dal registro drammatico a quello comico con molta naturalezza.
 C’è anche qualche riferimento al tema della cucina, perché “il cibo in qualche modo fa parte della quotidianità e della condizione affettiva di ognuno di noi. Il cibo ha un rapporto diretto con l’anima, è un antidoto contro la morte”.

Tra battute, risate e racconti, Cristina, stimolata da una “domanda seria” di Bruno Robello De Filippis, parla del bullismo, di come lei stessa ne sia stata vittima in giovinezza e di come colui che manifesta comportamenti che si configurano come “bulli” sia un debole rispetto all’offeso. 
“Purtroppo si stia sviluppando una mentalità non empatica che si diffonde a macchia d’olio e corrompe la società odierna e l’assenza di empatia ha un rapporto diretto con una mentalità vuota”.

– “Cristina, perché hai scelto Marco Ghini e Bruno Robello De Filippis per presentare il tuo nuovo e importante primo lavoro con Rizzoli?”
– “Perché il mio romanzo narra una storia vicino alla follia, per questo desideravo una presentazione un po’ brillante e vivace. E poi la componente comica, ironica è importante, fa parte di me. Quando mi hanno proposto i loro nomi non ho avuto dubbi, ho pensato che fossero perfetti”.

E vi lascio con una chicca: leggete “Di punto in bianco” e prestate molta attenzione ai personaggi. Uno di questi, che da un punto di vista letterario è particolarmente accattivante, potrebbe ricomparire in uno dei suoi prossimi romanzi. Vediamo se indovinate chi è!

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

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