Commento

Caso Bar Haiti a Savona, Pasquali (PD): “La sicurezza una bandiera della giunta Caprioglio, ma l’assessore che fa?”

"Da chi dedica un assessorato alla sicurezza ci si aspetta risposte concrete, che però non sono arrivate"

Barbara Pasquali

Savona. “Da un’amministrazione che ha fatto della sicurezza urbana una propria bandiera, tanto da dedicarvi anche un assessorato, mi aspetto azioni concrete. Cosa fa l’assessore alla sicurezza per evitare che ci siano problemi come quello denunciato dal nostro concittadino?”. E’ questa la domanda che si pone Barbara Pasquali, capogruppo di minoranza del Pd di Savona, di fronte alla vicenda che vede protagonista Marco Casarino, titolare di un bar in piazza Sisto IV che, non sentendosi affatto sicuro a causa della presenza di personaggi “poco raccomandabili” nei dintorni del suo bar, ha deciso di anticipare l’orario di chiusura serale del proprio locale.

“Quello della sicurezza urbana – nota Pasquali – è un problema che riguarda tantissime zone della città. In questo caso, un cittadino (a ragione o a torto) ha ritenuto di rendere pubblica questa situazione. Trattandosi di un problema reale, ritengo abbia fatto bene. Tralasciando il caso specifico, sono convinta del fatto che una giunta che ha dedicato un assessore alla pubblica sicurezza debba dare risposte concrete in questo ambito. Fermo restando che la sicurezza deve essere garantita a tutti i cittadini a prescindere dal fatto che ci sia un amministratore ‘dedicato’ o meno”.

Una “risposta concreta” può essere, ad esempio, quella di rendere più viva la città: “Savona non è mai stata una di quelle città in cui si ha paura a passeggiare per le vie e le piazze del centro. Ma quando queste sono deserte, ciò può accadere. Perciò occorre trovare il modo di rendere la città più viva in modo da allontanare questi individui. La strada giusta è quella percorsa per piazza del Popolo, che ora è molto più frequentata di prima. Basti pensare al mercatino ortofrutticolo che si tiene al mercoledì o al sabato mattina. La presenza di tante persone contribuisce ad evitare che si creino assembramenti di poco di buono. Se la città è vissuta appieno, certe situazioni non si presentano”.

“Amministrare è complicato, ma se una giunta pone la sicurezza tra le proprie priorità, facendone una bandiera e dedicandovi un assessorato (con conseguente dispendio di risorse ed energie) mi aspetto risposte concrete. Che al momento non mi pare siano arrivate. E di conseguenza, i cittadini devono arrangiarsi. Il centro-destra parla da sempre di sicurezza, ma non mi pare che Savona sia più sicura di prima. La riprova è questa vicenda, che rappresenta una sconfitta per tutti. Se il bar di Marco Casarino è costretto a chiudere prima la sera, il problema è di tutta la città. E’ un segnale di resa. Come è un segnale di resa il fatto che abbiano chiusi 37 attività commerciali o un locale storico come il Bar Ligure o il fatto che la gente non riesca a farcela perché costretta a pagare affitti elevatissimi”.

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