Bardineto. Niente terzo mandato per Franca Mattiauda, sindaco di Bardineto. E’ stata lei stessa, questa mattina, a fugare ogni dubbio sciogliendo le riserve su una sua eventuale ricandidatura a primo cittadino.
“Devo ammettere di averci pensato a lungo – racconta – perché la voglia di portare avanti progetti non ancora realizzati, il piacere di condividere con i collaboratori le emozioni che ti può dare il rappresentare il tuo territorio è davvero allettante. Ritengo però opportuno, dopo due mandati, rinunciare alla ricandidatura, non perché mi siano venuti a mancare l’entusiasmo e la voglia di fare, ma perché dopo 10 anni di amministrazione è forse doveroso fermarsi”.
“Approfitto dell’occasione (ma lo ripeterò ancora anche in altre) per ringraziare con tanto affetto la popolazione di Bardineto per il sostegno e per la comprensione dimostrata in questi anni di mio mandato – prosegue Mattiauda – Ringrazio inoltre, con tutto il cuore, tutti i consiglieri e gli assessori con i quali ho condiviso questa bella avventura. Un grazie a tutto lo staff Comunale che con professionalità e competenza mi ha supportato in questo importante impegno. Un abbraccio alle associazioni locali, un grazie per la costante collaborazione e in particolare modo grazie a tutti i volontari per la loro disponibilità”.
“Resterò comunque sempre a disposizione, se in qualche modo potrò essere utile – promette il sindaco – per il nostro stupendo territorio e per la comunità bardinetese. Rivolgo i miei migliori auguri ai prossimi candidati, a loro va tutta la mia stima e simpatia per l’impegno che si apprestano ad affrontare”.
Il passo indietro di Mattiauda cambia un po’ lo scenario elettorale a Bardineto. Al momento, infatti, non esistono candidature ufficiali ma soltanto trattative: due i gruppi al lavoro per cercare di presentare una lista, uno facente capo a Candido Carretto (attuale sindaco di Erli) e l’altro ad Angelo Roveraro. E l’attuale maggioranza, orfana di Mattiauda, dovrà scegliere con chi stare: la cosa più probabile, alla fine, è che alcuni membri dell’attuale amministrazione decidano di confluire in una delle due liste.