Scontro

Aborto, dibattito in consiglio regionale. Vaccarezza (FI): “Sul valore della vita posizioni inconciliabili tra noi e la sinistra”

Sulla mozione a tutela della maternità e della vita nascente

palazzo regione

Regione. È stata approvata durante l’ultima seduta del consiglio regionale della Liguria una mozione a tutela della maternità e della vita nascente.

Il documento impegna la giunta regionale “a mettere in atto tutte le misure possibili finalizzate a incoraggiare le gestanti in difficoltà a dare alla luce i loro bambini, secondo i dettami degli articoli della legge 194 che si prefiggono la prevenzione dell’aborto”.

Spiega il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza: “È stato un percorso molto combattuto, abbiamo raggiunto un obiettivo importante, a difesa di quei valori non negoziabili: prima di tutti il valore della vita. Le gestanti, come prevede la legge, devono essere messe a conoscenza di quali strumenti possono utilizzare, quali i consultori e gli operatori di riferimento affinché la maternità venga vissuta, anche da chi si trova in difficoltà, per quello che è: una meravigliosa esperienza. Sarebbe stato importante e significativo, ma non è stato possibile, condividere questo percorso con i colleghi della minoranza”.

“In questa occasione abbiamo misurato, ancora una volta, la distanza fra noi e loro; pur cercando di andare incontro alle loro richieste, non siamo riusciti a essere in accordo su un tema sacrosanto come la vita. L’immaginare che il nascituro abbia dei diritti li mette in difficoltà. Il diritto di venire al mondo, di essere figlio di un uomo e di una donna, concetti considerati medioevali da chi, da sempre, combatte i nostri valori”.

“Questo documento rappresenta un passo in più nel progetto di sviluppo delle politiche a sostegno delle famiglie. Sono orgoglioso di averlo sottoscritto e sostenuto, sarò sempre uno dei più strenui difensori del tema, dentro e fuori la sede dell’ assemblea legislativa della Regione Liguria. È stata l’occasione per ribadire la ferma condanna ad ogni forma di pena di morte, perché se è sacrosanto che nessuno debba toccare Caino lo è ancora di più nei confronti di Abele”.

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