Savona. Il 2018 si chiude con una tragedia. Questa sera un ex poliziotto di 57 anni, Walter Cucovaz, è morto nella propria abitazione in fiamme nel quartiere di Legino, a Savona.
L’incendio è divampato al terzo piano di un condominio in via delle Ferriere, qualche minuto prima delle 23. A dare l’allarme è stata una vicina, preoccupata per il fumo che proveniva dall’appartamento. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, ma per l’uomo purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sul posto anche i carabinieri.
La vittima è Walter Cucovaz, nato a Savona il 18 maggio del 1961, ex agente della Polizia di Stato che in gioventù aveva fatto parte della scorta dei magistrati Falcone e Borsellino e che però, negli ultimi anni, era caduto nel baratro della depressione. La sua storia era stata portata alla luce nel maggio 2016 dal Gruppo Antipolitico Savonese.
Cucovaz era stato addestrato al Pol.G.A.I. di Brescia al reparto scorte ed aveva conseguito le specializzazioni in guida veloce, karate, judo, tiro al bersaglio ed addestramento specifico alla protezione delle persone. Nel 1983, all’età di 22 anni, era stato destinato a Palermo in servizio effettivo, inserito nella fase di protezione dei magistrati Falcone e Borsellino. “Prima dell’attentato di Capaci io e i miei colleghi provvedevamo alla sicurezza dei due magistrati” aveva raccontato nel 2016 a IVG.it. Solo un caso, spiegava, gli aveva salvato la vita: “Per via dei turni il giorno della strage ero in servizio al Tribunale, dove smontai alle 7 del mattino. Alle 16 mi avvisarono della strage”.
Un lutto che lo aveva segnato profondamente, tra il dolore per la morte dei colleghi e la terribile consapevolezza che avrebbe potuto toccare a lui. “Da allora cominciai a subire forti traumi depressivi – ricordava nell’intervista – e mi trasferirono a prestare servizio nella città di Bergamo, come supporto alla penitenziaria durante i vari processi alle Brigate Rosse. Poi sempre in servizio protezione, come ai vari summit dei capi di stato a Venezia; e successivamente in protezione dell’allora presidente di Confindustria Pininfarina, che possedeva una proprietà a Garlenda vicino Albenga”.
In quegli anni Walter era in coppia con un collega, l’assistente capo Marco Cavazzoli. I due diventarono molto amici, ma una nuova tragedia era dietro l’angolo: “Improvvisamente, senza avvisaglie, Marco si suicidò con l’arma di servizio nella vecchia Questura di Savona. Per me fu difficile gestire questo fatto, Marco era il mio migliore amico“.
Negli ultimi anni Cucovaz, dopo la pensione, era precipitato in una profonda crisi depressiva che ne aveva minato le facoltà, tanto che gli era stato dato un amministratore di sostegno.
La tragedia di questa sera però, stando alle primissime ricostruzioni dei soccorritori, non sarebbe da ricondurre a cause volontarie: secondo i primi accertamenti il rogo si sarebbe originato dal materasso, probabilmente per una sigaretta lasciata accesa. Non si esclude l’ex poliziotto si sia svegliato colto dalle fiamme e avrebbe cercato di mettersi in salvo, stordito dal fumo si sarebbe accasciato a terra, dove poi è stato trovato il corpo.