Blitz

Rottamazione metalli, blitz di carabinieri e forestale in due aziende: sequestri e denunce fotogallery

Trovate parti di automobili, bombole di gas, carcasse di roulotte, pneumatici, elettrodomestici, batterie di autovetture e altri rifiuti pericolosi

Alassio. Parti di automobili, bombole di gas, carcasse di roulotte, pneumatici, elettrodomestici, batterie di autovetture e altri rifiuti. Sono quelli trovati dagli uomini del nucleo operativo della compagnia dei carabinieri di Alassio e dai loro colleghi della forestale di Albenga e Zuccarello, che nell’ultimo periodo hanno portato avanti un’intensa attività di indagine nell’ambito della ricettazione di metalli (in particolare rame e ottone).

Proprio rispetto a quest’attività, i militari hanno effettuato alcuni controlli presso un’azienda che opera nel settore della rottamazione e dello smaltimento dei rifiuti. All’interno del magazzino della ditta, gli investigatori hanno ritrovato varie tipologie di rifiuti. Tra queste, come detto, parti di auto, bombole di gas esauste (per i quali è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco a causa di un intenso odore di gas), roulotte parzialmente demolite, pneumatici, elettrodomestici, batterie di autovetture e altri rifiuti che non corrispondevano alle tipologie autorizzate dalle licenze per l’esercizio di impresa, tra i quali anche rifiuti pericolosi.

I carabinieri hanno quindi ravvisato la violazione dell’articolo 256 comma 1 del decreto legislativo numero 152 del 2006, il cosiddetto “Codice dell’ambiente”. Sono state anche accertate irregolarità nella tenuta dei registri di carico e scarico dei metalli.

Nel contesto delle operazioni di ispezione è stata rinvenuta circa una tonnellata di cavi di rame di varie dimensioni, recanti sulle guaine marchi Enel e Telecom, per cui sono in corso attività di indagine al fine di stabilirne la provenienza. Che non si esclude possa essere illecita: anche se materiale di risulta, deve essere smaltito attraverso le procedure previste e i canali di riferimento delle ditte. Sono inoltre in corso accertamenti relativamente ad alcune autovetture tagliate in più parti e rinvenute all’interno della deposito dell’azienda. Sulla base delle violazioni accertate, il capannone p stato posto sotto sequestro preventivo (la misura è stata convalidata dal Gip di Savona).

E ad essere sequestrato è stato anche un altro sito all’interno del quale sono state rinvenute circa duemila parti meccaniche e di carrozzerie di autovetture, destinate in prevalenza al mercato straniero. I militari hanno accertato l’assenza della dichiarazione di inizio attività presso i competenti uffici comunali. Due persone sono state denunciate per violazioni al “Codice dell’ambiente”. Continuano le indagini allo scopo di accertare la legittima provenienza delle parti meccaniche e di carrozzeria presenti nel capannone, nel quale, però, a differenza del primo non è stata riscontrata la presenza di rifiuti pericolosi.

Determinante si è rivelato il supporto operativo del nucleo cinofili e del personale del 15^ nucleo elicotteristi dei carabinieri.

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