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Perquisizioni in Ata, l’amministratore delegato: “Psicologicamente molto provato. Pronti a dimetterci” fotogallery

"Noi siamo tranquilli del nostro operato"

Ata Spa

Savona. “Sono scosso e psicologicamente molto provato, ma andiamo avanti. Noi siamo tranquilli del nostro operato”. Così l’Ad di Ata spa, Matteo Debenedetti, commenta il blitz delle Fiamme Gialle e della Procura di Savona negli uffici della società partecipata e nelle abitazioni di alcuni dirigenti e consulenti della società partecipata messo in atto questa mattina.

Una tranquillità che fa il paio con quella del presidente, Alessandro Garassini, che questa mattina aveva commentato: “Io non vedo problemi, ma un po’ di amarezza c’è perché stiamo lavorando quasi da volontari da due anni per cercare di salvare l’azienda. Vedremo quali sono le emergenze processuali, ognuno fa il suo lavoro”.

E se Garassini auspicava di poter “continuare ad andare avanti” e proseguire quel “lavoro che, fino ad ora, ha portato qualche piccolo frutto”, dal canto suo l’amministratore delegato (anche lui indagato insieme al presidente) è pronto a fare un passo indietro: “Dobbiamo parlare con sindaco e assessore: appena la perquisizione sarà terminata e ci sarà permesso di lasciare la sede di Ata andremo in Comune a rimettere il nostro mandato”.

Insomma, una vicenda che rischia di “decapitare” i vertici della partecipata in un momento delicatissimo, a pochi giorni dalla decisione del tribunale di Savona di accogliere il piano concordatario che, nei piani della dirigenza, dovrebbe permettere di rilanciare la società.

L’attenzione degli inquirenti è focalizzata sulle modalità di assegnazione di alcuni incarichi da parte di Ata (società partecipata del Comune di Savona che si occupa di raccolta di rifiuti, manutenzione del verde pubblico e della gestione di parcheggi comunali) nel corso del 2018 ad alcune società di consulenza. Proprio per verificare la conformità di queste operazioni alle procedure di evidenza pubblica disciplinate dal codice degli appalti, la Procura ha disposto le perquisizioni.

Nel blitz sono infatti stati acquisiti una serie di documenti utili a ricostruire le modalità di assegnazione degli incarichi finiti sotto la lente di ingradimento dei finanzieri. Contestualmente alle perquisizioni, ad alcuni dirigenti sono stati notificati gli avvisi di garanzia.

Gli uomini della guardia di finanza, oltre che nella sede di Ata, hanno acquisito una serie di documenti anche a Palazzo Sisto. “La finalità dei provvedimenti mira a ricostruire fatti e procedure afferenti alla gestione di Ata Spa per la quale è noto (da tempo) lo stato di dissesto economico-finanziario e che, solo di recente, a seguito di un a articolato percorso giudiziario, ha ottenuto l’ammissione al concordato preventivo” precisa una nota del Procuratore Ubaldo Pelosi in riferimento all’inchiesta.

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