Rosso pistacchio

Il senso di colpa del benessere

"Rosso Pistacchio" è la rubrica al femminile di IVG: ogni martedì si parla di donne con Marzia Pistacchio

Rosso Pistacchio

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Uno spazio al femminile dal taglio volutamente “leggero” in cui parlare a 360 gradi di tutto ciò che ruota intorno alle donne. In salsa savonese, naturalmente.

Finalmente su questo aereo, dopo un anno di lavoro, di risparmi, di fatica. E’ solo una vacanza, è vero, ma ultimamente sta diventando sempre più difficile potersela permettere, ogni giorno è una spesa, ogni giorno un imprevisto.

E’ sempre stato così? Siamo sempre stati costantemente in stato di emergenza?

Guardo Elia e il suo telefonino tra le mani, e Zoe che sorride con tremila euro di metallo sui denti quasi perfetti. Beh, malgrado tutto, ce l’abbiamo fatta.

L’aeroporto ci sputa fuori dal suo utero ghiacciato come una madre perfida e malevola, e Kos ci accoglie tra le sue braccia come una ostetrica paziente, e ci schiaffeggia con la sua luce esotica e sensuale. Siamo improvvisamente rinati.

Io sento qui, in questa terra, di essere a casa.

So di essere fatta di un impasto millenario di feta, miele e ouzo, so di esser vissuta qui in una vita passata, so che qui sogghigna beffarda sotto i baffi qualche mia opima antenata trecciuta e rubiconda.

Lo sa anche Marco, che malcelatamente nasconde il suo amore per questi luoghi, lo sanno anche i bambini, che si appassionano a ogni angolo esotico e affascinante.

Kos è bella. Ma non è la mia isola. Ma è già Grecia ed in fondo è meglio così. Meglio decantare l’emozione per un po’, prima di arrivare a Patmos.

Manco da quattro anni. Un tempo lunghissimo.

In valigia ho messo le scarpe col tacco più alte, il costume coi brillantini, gli abiti da sera, i pareo, le creme abbronzanti e il cappello di paglia.

I bambini hanno il loro trolley personale: di Violetta per Zoe e dell’Agente Speciale Oso per Elia. Ci hanno messo dentro le cose preziose e irrinunciabili: i videogiochi, i libretti, i vestiti più amati.

Il tassista baffuto ci sorride dallo specchietto mentre ci conduce al porto, la musica turca mi emoziona fino alle lacrime, Elia col finestrino tirato giù ulula al vento caldo, il kouboloi sullo specchietto danza felice. Marco mi stringe la mano e non parla. Sa che non deve ora.

Manco da quattro anni. Un tempo lunghissimo.

Il porto di Kos è un formicaio di dolore e disperazione. Uomini, donne, bambini, tende, scatoloni, sporcizia, pannolini. Pannolini ovunque. Occhi, veli, occhiali, mani, vestiti colorati, trecce, sorrisi, piedi nudi, spalle curve, capelli bianchi, bocche sdentate, barbe incolte.

Sotto le insegne luminose delle taverne i camerieri ti invitano allegri ad assaggiare il loro Gyros o la moussaka, a dieci metri una famiglia di profughi lava il culetto ad un pupo piangente sotto ad una fontana.

Attraversiamo quel formicaio di occhi trascinando i nostri trolley, nei nostri vestiti puliti, coi nostri figli viziati. Andiamo verso un aliscafo che ci porterà ad una settimana di sole, mare e ristoranti.

In acqua, nel porto, il mare rigurgita vestiti, giubbotti di salvataggio, un foulard a fiori, un orsetto con gli occhi blu. Nessuno ci guarda, nessuno si sposta, intenti a cercare una sistemazione per la notte che sta arrivando. Qualcuno ha le tende. Qualcuno no. Qualcuno fa la fila dal panettiere del paese che regala il pane invenduto, qualcuno fa l’amore all’impiedi dietro ad un albero.

Attraversiamo quel formicaio e i bambini si fanno taciturni, i trolley diventano pesanti, gli occhi difficili da tenere asciutti.
Zoe incrocia lo sguardo di una bimba, sporca, sfinita, ma con due trecce perfette nere come l’ebano. Il papà è seduto su un cartone marcio, in giacca e cravatta con un bellissimo paio di occhiali dorati. Senza lenti. Si fanno ciao. La bimba scopre un sorriso di metallo.

Zoe le dice “Yassou” e proseguiamo trascinando i nostri cuori, il nostro dolore e il nostro benessere che è diventato pesante come il peggiore dei sensi di colpa.

“Rosso Pistacchio” è la rubrica al femminile di IVG, ogni martedì a cura di Marzia Pistacchio: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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