Savona. Dopo l‘intervista ad IVG.it il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, riapre all’ipotesi del deposito Gnl a Savona: “Entro un paio di mesi potremmo aver trovato la soluzione” ha detto il presidente in merito alla possibile location del futuro deposito per la portualità ligure.
E la necessità di avere anche in Italia porto attrezzato per il Gnl, considerato il carburante del futuro, è “impellente”. Tanto che, come spiegato dal Dg di Costa Crociere Neil Palomba, la compagnia di navigazione ha scelto insieme al partner Shell “di rifornire la nave in un porto spagnolo, quello di Barcellona”.
“A Genova abbiamo problemi di spazio – spiega – e la presenza del cono di sicurezza dell’aeroporto non è compatibile con un impianto del genere”. Il presidente non si sbilancia, ma è evidente che le opzioni genovesi percorribili sono praticamente nessuna.
Per questo motivo una ‘destinazione’ savonese potrebbe essere risolutiva, anche se il presidente non si lascia trascinare nel “toto-location”. Qualche settimana fa il porto di La Spezia si era detto disponibile per un servizio di bunkeraggio ‘a distanza’: “Ovviamente sarebbe un’ipotesi che dovrebbe essere analizzata in base ai costi del servizio – sottolinea Signorini – e un rifornimento da La Spezia potrebbe essere non sostenibile per le compagnie”.
Sui costi a carico degli armatori si sta giocando anche un’altra partita, quella della elettrificazione delle banchine, che è intrecciata con la risoluzione del ‘puzzle Gnl’. Se infatti nel porto di Pra’ “ci si sta lavorando”, per quanto riguarda il bacino di Genova si è ancora in stand by: “L’evoluzione alla tecnologia Gnl potrebbe essere più conveniente per le navi – spiega il presidente dell’autority – rispetto al costo di una eventuale bolletta elettrica. Per cui come autorità aspettiamo a spendere milioni per un intervento del genere”.