Lettera al direttore

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Segni del consumo di suolo

savona vista panoramica

In questo periodo pure la Liguria è stata investita dopo decenni di cementificazione selvaggia dalla grave situazione indotta dai cambiamenti climatici provocati dall’azione umana.

Vi sono stati gravissimi danni, frane, dissesti idrogeologici e soprattutto una grave situazione si è creata sulle spiagge e sulle strade litorali provocata dalla mareggiata di fine ottobre. Ovviamente in questo quadro il buon senso o la diligenza del buon padre di famiglia (come viene chiamata dal codice civile) comporterebbe la necessità di fermare ogni nuovo gesto di consumo del suolo e soprattutto una profonda conversione ecologica del sistema economico, che comporti investimenti seri e mirati sull’assetto del territorio.

In questo quadro ed in assenza di una legge nazionale sul consumo del suolo, che una estrema destra di governo non vuole poiché è sempre impegnata a introdurre condoni( come quello per Ischia e le aree di centro Italia) noi Verdi crediamo che un primo passo possa essere compiuto localmente ed in primo luogo proprio a Savona.

La città, che sotto le giunte di centrosinistra hanno visto la progressiva sottrazione di spazi a favore dell’edilizia privata e soprattutto la sottrazione delle scelte urbanistiche all’ente pubblico per passarlo ai privati in cambio di opere pubbliche spesso di dubbia utilità, sta assistendo a una prossima nuova colata di cemento: lungomare di ponente, area Margonara,Crescent 2,….

Noi Verdi crediamo che occorra dire “BASTA” e che il Comune debba riappropriarsi del potere di scelta urbanistica fermando tutti i progetti edilizi ed introducendo finalmente un principio di consumo zero del suolo da inserire in una variante integrale del Piano Urbanistico Comunale (PUC).

Questa variante dovrebbe prevedere:
a) Blocco di tutti i futuri progetti di insediamento edilizio;
b) Intervenire solo sulle aree da riqualificare in riduzione del costruito e favorendo l’edilizia popolare,il social housing e soprattutto le strutture ricettive ,per il tempo libero e il verde cittadino.
Su queste basi si potrebbe cominciare a costruire una nuova alleanza di governo per Savona, che non può essere governata da una destra o da un PD, che non ha ancora fatto una seria analisi della grave situazione sociale ed economica in cui ha lasciato la città.

A costoro bisogna poi aggiungere una forza di opposizione cittadina , che in realtà governa il paese in un governo di estrema destra.

Occorre una svolta civica ed ecologista a cui chiamiamo la cittadinanza e le forze sociali,politiche e culturali della città a collaborare.

Danilo Bruno

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