Savona. “Ancora una volta si vuole far cassa sulla pelle dei pensionati”. Questo il grido d’allarme lanciato questa mattina a Savona dalle organizzazioni sindacali di categoria che hanno organizzato un presidio sotto la sede della Prefettura in piazza Saffi, nell’ambito di una mobilitazione nazionale in segno di protesta contro lo stop alla rivalutazione delle pensioni che doveva scattare dal 1 gennaio 2019.
Dopo il passo indietro del Governo ecco arrivare la protesta indetta dai sindacati: “In questi anni i pensionati hanno già dato parecchio e mi pare siano già stati colpiti abbastanza dalla crisi economica e da continui tagli” spiega Fausto Dabove della Spi-Cgil. “Lo stop alla rivalutazione delle pensioni è un affronto, anche perché investe una fascia di popolazione anziana molto ampia – aggiunge -. Si cerchino risorse altrove…”.
“Se non ci sarà una ripresa della trattativa con il Governo siamo pronti ad altre iniziative di mobilitazione” conclude Dabove.
“I pensionati non possono essere ancora un bancomat per il Governo, è inaccettabile – aggiunge Claudio Gallo della Uil -. Siamo di fronte ad un attacco al sistema pensionistico dopo anni in cui i pensionati sono stati già abbastanza martoriati: per questo auspichiamo di riprendere il dialogo e ottenere quanto ci spetta” conclude l’esponente sindacale.

“A fatica siamo riusciti ad ottenere un accordo con il precedente Governo, con un meccanismo regolarizzato da fasce pensionistiche rivolto ad un recupero della progressività, ora tutto è saltato – sottolinea ancora Mario Ivaldi della Cisl -. Non si può colpire chi per anni e anni ha versato tanti contributi: per le pensioni assistenziali si cerchino i denari attraverso la fiscalità e non colpendo altri pensionati che si aspettavano un miglioramento delle proprie condizioni economiche”.
“Tra l’altro nella legge Finanziaria del Governo si attenua la fiscalità proprio per quei settori che contribuiscono meno al sistema contributivo e quindi pensionistico e questa è una vera e propria ingiustizia” conclude Ivaldi.