Vado Ligure. “Prognosi riservata: condizioni sempre molto gravi, ma stabili”. È questo, in sintesi, l’ultimo bollettino medico riguardante le condizioni di salute della 18enne che ieri mattina, martedì 18 dicembre 2018, si è data fuoco in piazzale San Lorenzo a Vado Ligure, emulando il padre che, 5 anni fa, si tolse la vita compiendo lo stesso gesto nello stesso luogo.
In un primo momento, la ragazza era stata trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Corona, in seguito al San Martino di Genova ed infine, vista la gravità della situazione, trasferita presso il Centro Grandi Ustionati – CTO – di Torino, con ustioni sull’85 per cento del corpo, ustioni di secondo e terzo grado.
La ragazza non avrebbe motivato in alcun modo il suo gesto: secondo le prima informazioni, infatti, i carabinieri non avrebbero trovato nessun biglietto o messaggio lasciato dalla giovane. Per il momento, quindi, non è stata avanzata nessuna ipotesi concreta sui motivi che possano averla spinta a tentare di togliersi la vita.
Il padre, invece, con lo stesso gesto perse la vita nel 2013, a 47 anni. E anche lui scelse per farla finita il piazzale dei camionisti di porto Vado. All’origine di quel dramma c’erano gravi motivi di salute, ma anche preoccupazioni economiche: il 26 febbraio 2013, subito dopo l’exploit elettorale del MoVimento 5 Stelle, l’artigiano si era presentato con la sua Ape a casa di Beppe Grillo, nel quartiere di Sant’Ilario a Genova, e davanti alle telecamere di tutta Italia aveva suonato il campanello per chiedere aiuto al comico.
Intanto proseguono gli accertamenti dei carabinieri per risalire alle cause del drammatico episodio avvenuto a Vado Ligure.