Lettera al direttore

Missiva

Lettera aperta a Matteo Salvini

Matteo Salvini in visita ad Albenga

Caro Salvini

Ti scrivo nella Tua qualità di Ministro dell’interno di questa Repubblica, sono Roberto Nicolick di Savona, a suo tempo e per anni, iscritto e militante della Lega, segretario provinciale ed eletto nelle istituzioni per il movimento di cui tu sei segretario federale, non mi conosci ma abbiamo un comune amico di Milano, Giovanni Bazzardi a cui se vuoi puoi chiedere valutazioni sulla mia attendibilità.

Ho toccato con mano che a Savona e particolarmente in due quartieri storici, Lavagnola e Villapiana, un gruppo poco numeroso ma molto aggressivo e violento, tiene sotto scacco questi quartieri sottraendoli al controllo dello Stato e privando i cittadini che vi abitano dell’esercizio delle proprie opinioni.

Sono giovinastri e adulti che si richiamano ad un collettivo antifascista internazionale ma che nella realtà sono squadristi rossi a tutti gli effetti, mutuanti gli stessi metodi dei Casamonica e degli Spada che fanno della violenza e della tensione i loro principali strumenti di lotta.

La loro pretesa di antifascismo è decisamente una fantasia rituale e strumentale, solo per avere una immagine nobile che non è tale, ho censito uno per uno questi soggetti e ne conosco le storie, vengono eterodiretti da qualche adulto abbastanza spelacchiato da aver vissuto il 68 di vecchia memoria.

La loro base operativa è un locale pubblico e una società operaia che sono entrambi baricentriche ai due predetti quartieri, dove da qualche anno questi individui esplicano le loro attività che di politico hanno ben poco.

Le mura e gli arredi urbani dei quartieri e purtroppo della intera città di Savona, sono tappezzati da migliaia di adesivi e manifestini, deturpanti affissi da queste persone, senza che il comune, eletto anche con i voti della Lega provveda ad eliminarli.

Quando i loro maturi registi apprendono che sta per avere luogo una attività politica non gradita procedono alla chiamata e la manovalanza della violenza, dopo aver consumato quello che serve loro per avere maggior coraggio, e, soprattutto, contando sulla loro superiorità numerica si fionda sul posto, attraversando tutti gli stadi dello squadrismo rosso: minacce, urla, ingiurie pesantissime, cori da stadio, offese ai famigliari, in genere la madre, sputi, inseguimenti.

Da mesi cortei composti da questi soggetti e da altre realtà , sempre facenti parte della sinistra anarco, comunista e libertaria, attraversano la città di Savona, tra cori e minacce, portandosi dietro decine di immigrati di colore compresi i loro smartphone.

Signor Ministro , le forze dell’ordine fanno quello che possono con senso del dovere e spirito di abnegazione , ma le chiedo di venire a Savona per dare un incoraggiamento ai suoi dipendenti , cosa che gradirebbero moltissimo e che darebbe sollievo ai cittadini di questa martoriata città.

Con grande stima,

Roberto Nicolick

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