“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.
Un paio di settimane fa io e la mia collega siamo state ospiti di Radio Città del Capo, che trasmette da Bologna.
Non avevo mai parlato in radio prima di tale occasione e per me è stato molto emozionante.
Irene Spadaro, la speaker di Radio Città del Capo, ci ha fatto delle domande molto interessanti, per questo motivo ho deciso raccontare questa esperienza nella mia rubrica di Stile Savonese.
Il tema delle domande era incentrato sulla Liguria, anima del progetto che da qualche tempo sto portando avanti. Racconto la Liguria “che si muove”, sia attraverso questa rubrica, sia con altre iniziative.
La prima domanda che ci è stata posta da Irene, e di cui desidero parlare qui oggi, è stata: “Procedendo per luoghi comuni, l’Emilia Romagna, da cui trasmettiamo, è celebre per il Parmigiano Reggiano, le discoteche della Riviera e la Ferrari. La Liguria per il Pesto, le Cinque Terre e il mugugno. Il vostro sguardo sulla regione quanto riesce a farci volare più in alto di così?”
In prima battuta ho pensato che, lasciando perdere il mugugno, che effettivamente abbiamo nel DNA, il Pesto e le Cinque Terre ci rappresentano molto bene. E non sono mica banalità!
Il nostro Pesto Genovese è una preparazione tipica ligure di cui andiamo giustamente orgogliosi. Candidato quale Patrimonio dell’UNESCO, non è semplicemente una salsa. Il Pesto Genovese parla del nostro territorio e ne esprime il suo sapore in tutto il mondo.
Parla della Liguria e delle sue antiche tradizioni, del basilico Genovese DOP, coltivato anche ad Albenga (secondo il disciplinare del Consorzio per la tutela del Pesto, si utilizza esclusivamente il basilico genovese DOP), dell’olio extravergine d’oliva ligure, dell’aglio di Vessalico. Praticamente concentriamo in una salsa a crudo diverse nostre eccellenze, per un risultato dal gusto unico.
Fatto in casa al mortaio è una piacevole tradizione che diffonde il profumo intenso delle nostre campagne che sanno di mare e di montagna, ma anche acquistato presso i laboratori artigianali che ci sono in giro per la Liguria, ha il suo perché. Il Pesto Genovese è buonissimo.
Fatta questa riflessione, ho concluso che, personalmente, voglio continuare a “volare” sul Pesto perché ritengo che sia un’eccellenza e che la sua tradizione e il suo gusto più autentico vada ulteriormente diffuso.
Diventa banale quando non stiamo parlando del vero Pesto Genovese. Quando l’industria chiama “Pesto” una salsa che non utilizza le materie prime tradizionali e di alta qualità, allora non vale neanche la pena parlarne. Perché in quel prodotto lì, non c’è la storia della nostra gente, non c’è la sua creatività, non c’è la storia della nostra terra. Quindi non può avere il sapore della Liguria.
Poi le riflessioni sono andate sul nostro territorio.
Questo bell’arco di terra abbracciato da mare e montagne ha luoghi incantevoli e splendidi borghi tra i più belli d’Italia. E quanti ce ne sono! La Liguria è storia, è cultura, è natura.
Ci sono tantissime meraviglie in Liguria da raccontare, così come da visitare, da vivere.
Allora, per tornare a noi, la Liguria cos’è? Come voglio raccontarla per uscire dal consueto?
Non devo fare un grande sforzo. Devo semplicemente posare lo sguardo su tutto ciò che ho intorno. Lì ci sono spunti continui.
Ci sono le tradizioni che vengono tramandate di generazione in generazione, che a loro volta rispecchiano le contaminazioni etniche dei popoli che qui sono approdate e, nel bene e nel male, ci hanno lasciato anche cose positive. Le ritroviamo nel nostro patrimonio enogastronomico, nei nostri borghi antichi.
C’è il mare, e che mare! Abbiamo calette spettacolari dove l’acqua del mare è cristallino e ha un colore unico. Non semplicemente il mare, ma “il nostro mare”, che già a partire dal colore, non è come gli altri.
Pareti di roccia entusiasmanti per gli arrampicatori, sentieri appassionanti per mountain biker e amanti del trekking.
Abbiamo il nostro meraviglioso artigianato e tanti artisti vivaci, capaci di farci vedere il lato più bello e più vero delle cose. A volte, il loro talento artistico riesce a farci volare fuori dalla realtà, dove osano i sogni.
La Liguria è bellissima, ma per avere in cambio qualcosa da lei, ci vuole lavoro, fatica, sudore.
È così da sempre e ogni cosa qui ti trasmette quell’impegno, quella voglia di andare al cuore delle cose per cogliere il meglio.
E poi ci sono i liguri di oggi, che come gli avi, guardano avanti, si muovono, si organizzano e lavorano con grande passione per promuovere la Liguria più nascosta, che merita almeno quanto le località più conosciute.
Personalmente, mi piace parlare di quelle persone che fanno cose meravigliose, che non si abbattono, che sono instancabili e che mettono la loro forza in tutto ciò che fanno, senza darci neanche peso.
Voliamo veramente più in alto raccontando cose locali, che nel quotidiano risultano straordinarie perché siamo in Liguria.
Ecco, se non fossi stata emozionatissima, avrei risposto così alla domanda di Irene, la speaker radiofonica di Radio Città del Capo.
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