Albenga. Ultimo giorno di lavoro, di fatto, per gli operai di Laerh. Da lunedì, infatti, saranno tutti in cassa integrazione ad esclusione di 8 operai che lavoreranno ancora una settimana per completare le ultime lavorazioni; dal 21 dicembre, poi, la serranda sarà ufficialmente abbassata.
Era inevitabile, era preannunciato, ma una simile mazzata per i dipendenti della piccola azienda dell’indotto Piaggio Aerospace è comunque terribile, proprio alla vigilia del Natale. Un periodo di feste che, probabilmente, nessuno di loro avrà voglia di festeggiare con la certezza di rimanere almeno per un po’ senza stipendio e con il rischio concreto di iniziare il 2019 senza un posto di lavoro.
L’ufficialità è arrivata questa mattina: a partire da lunedì l’azienda, che non ha più commesse dalla traballante Piaggio, sarà “a zero ore” per tredici settimane. Di fatto chiusa (ad eccezione di un’ultima settimana “a ranghi ridotti” solo per completare ciò che è rimasto in sospeso) almeno fino al 17 marzo. E dopo, chissà. Nel frattempo i dipendenti saranno in cassa integrazione, e sarà una cassa da lacrime e sangue: la piccola azienda, infatti, non ha le risorse per anticiparla ai lavoratori, che quindi dovranno attendere qualche mese che arrivino i pagamenti direttamente dall’Inps.
“Proprio in previsione della grande difficoltà a cui andranno incontro i lavoratori – spiega Gianni Mazziotta della Uilm – abbiamo chiesto a Laerh uno sforzo per pagare con propri fondi almeno la prima metà dello stipendio di dicembre e la tredicesima, in modo che i dipendenti abbiamo almeno questo sostegno in attesa della cassa. L’azienda ci ha risposto che farà di tutto per trovare i fondi. Per questo al momento non abbiamo programmato alcuna iniziativa di protesta: valuteremo se farne solo nel caso alla fine questa promessa non si dovesse concretizzare”.
Uno stop doloroso, quello di Laerh, ma purtroppo annunciato e “incolpevole”: “In una situazione come quella di Piaggio Aerospace le prime conseguenze negative le subisce sempre l’indotto – commenta Mazziotta – L’unica cosa che ci auguriamo adesso è che la situazione si possa sbloccare al più presto e che l’azienda possa ripartire”.