Dure critiche

Inchiesta Alassio, i consiglieri Parascosso e Casella attaccano: “Vicenda vergognosa”

Gli esponenti della minoranza chiedono risposte al sindaco: "A che titolo Pizzimbone 'dava una mano dall'esterno'?"

giovanni parascosso jan casella

Alassio. “Nel corso della campagna elettorale avevamo scelto come nostro slogan ‘Alassio Viva, Pulita e Giusta’. L’aggettivo ‘pulita’ aveva, ed ha oggi più che mai, una doppia valenza: vogliamo ed esigiamo che la città possa avere, dopo troppi anni di inefficienze, un sistema di raccolta rifiuti sostenibile, all’avanguardia ed efficiente; allo stesso tempo esigiamo che l’obiettivo della massima igiene cittadina venga raggiunto con un percorso anch’esso ‘pulito’, trasparente e che veda esclusivamente coinvolte persone al di sopra di ogni sospetto”. Inizia così il commento di Giovanni Parascosso e Jan Casella, Consiglieri comunali di Alassio Volta Pagina, dopo l’indagine della Procura che ha travolto la città del Muretto.

“La vergognosa vicenda cui assiste la nostra città in questi giorni è qualcosa che fa male a chiunque le voglia bene. Una città turistica come Alassio troppe volte in questi anni è salita agli onori delle cronache per fatti giudiziari, quando invece dovrebbe apparire sui media esclusivamente per la bellezza del suo territorio e gli eventi turistici. Siamo garantisti e attendiamo che emergano elementi più concreti per farci un’idea più chiara della vicenda. Il Sindaco, che al momento fortunatamente non risulta minimamente coinvolto, ha preso le distanze da Pizzimbone e ha paventato anche la possibilità di costituirsi parte civile nel processo: è un fatto che valutiamo positivamente, ma non ci riteniamo assolutamente soddisfatti” proseguono i consiglieri di minoranza.

“Da quanto emerso dai giornali dei giorni scorsi si è reso evidente un certo presenzialismo di Pizzimbone sia in Comune sia nei sopraluoghi di controllo all’azienda e che, come affermato dallo stesso Sindaco ‘…Pizzimbone dava solo una mano dall’esterno, come esperto del settore…’. Chiediamo quindi al Sindaco: era a conoscenza del fatto che Pizzimbone faceva sopralluoghi nei luoghi in cui operava l’azienda? Pizzimbone ha avuto direttamente o indirettamente accesso ad atti o documenti comunali? A quale titolo, questa persona, che non ricopriva nessuna carica elettiva o nominale (non è nemmeno residente ad Alassio) ‘dava una mano dall’esterno’? Nello stesso articolo, come sopra riportato, la risposta data dal Sindaco è ‘come esperto del settore’. Beh, signor Sindaco, questa risposta non ci soddisfa, anzi, proprio perché è un imprenditore del settore non doveva essergli permesso di occuparsi neanche lontanamente della nettezza urbana della nostra città. Questa persona, ex leader provinciale di Fratelli d’Italia ed ex vicepresidente della sua associazione Politica per Passione, è stata fatta avvicinare alla cosa pubblica alassina con troppa superficialità” attaccano Casella e Parascosso.

“Tra pochi mesi scadrà l’attuale concessione e si dovrà fare una nuova gara d’appalto: sarà un momento di importanza immensa e molto delicato. I cittadini devono avere la certezza che l’amministrazione non permetterà mai più a nessun esterno (fedele politico o meno), che non sia al di sopra di ogni sospetto e lontano da ogni possibile conflitto d’interesse, di mettere il naso nella procedura e nel servizio, e che la stessa amministrazione lavori fin da subito a creare le condizioni per avere finalmente un sistema di raccolta efficiente e moderno, degno di una città che vuole tornare a essere la Perla della Riviera” concludono i consiglieri di Alassio Volta Pagina.

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