Domani a Savona: due incontri sul Decreto Sicurezza

Domani a Savona: due incontri sul Decreto Sicurezza

A seguito dall’entrata in vigore del decreto legge numero 113 del 2018, noto come decreto “Sicurezza”, convertito in legge lo scorso 1 dicembre, Forum Terzo Settore, Caritas Savona-Noli e ComunitàServizi Fondazione diocesana Onlus, ARCI, Pastorale Migrantes, Cooperativa Sociale ProgettoCittà, Cooperativa Sociale Jobel, Cooperativa Arcimedia, Cooperativa sociale Bottega della solidarietà Onlus, Associazione Libera contro le mafie, hanno organizzato per domani, lunedì 17 dicembre, due momenti di approfondimento sui contenuti principali e le possibili ricadute sulla comunità locale.

Al mattino dalle 10 alle 12 nella Sala Cappa del centro “Città dei Papi” in via dei Mille a Savona si svolgerà un primo appuntamento tra i principali enti locali e del terzo settore gestori di accoglienze per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale (Cas, Centri di Accoglienza Straordinaria, e Sprar, Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), con l’obiettivo di avviare un confronto sulle ripercussioni che si avranno sul sistema di accoglienza, sul sistema di welfare locale e sulle associazioni vocate alla tutela di coloro che si trovano in stato di grave marginalità. All’incontro, dedicato agli “addetti ai lavori”, sono invitati anche giornalisti e operatori dei media.

Alla sera, alle 20.45 nella Sala Chiamate del Porto, in piazza Rebagliati a Savona, appuntamento rivolto alla cittadinanza: “In qualità di enti gestori rileviamo una discrepanza tra gli obiettivi dichiarati dal legislatore e quelli realmente perseguiti e un’oggettiva difficoltà nell’applicazione di alcune procedure che si inseriscono in un contesto già connotato da frammentazione e incertezza – spiegano le realtà promotrici dell’iniziativa – il primo effetto certo che si intravede è la produzione di nuova marginalità, nuove discriminazioni, e uno svuotamento sostanziale del diritto di asilo, che delinea un modello di società sempre meno inclusiva e incapace di farsi carico delle fragilità. E’ sempre più rilevante avviare una riflessione il più possibile ampia e condivisa”.

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