Replica

Contro manovra Pd, Toti: “Proposte copiate da noi e idee irrealizzabili”. Lunardon: “Il governatore abituato a vendere fuffa”

"Grato per i consigli, ma preferiamo le nostre idee"

palazzo regione

Regione. Non si è fatta attendere la risposta del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti alla proposta di contro-manovra del Pd.

“Facile giocare con i soldi del Monopoli vero, amici del Pd? La vostra contro-manovra è in insieme di numeri abborracciati, di misure senza coperture, a cui si aggiungono tanti provvedimenti copiati da noi e che dovreste riconoscere: quello che c’è di buono non è nuovo, quello che suggerite di nuovo, purtroppo non è buono. Ora che non siete più al governo della Regione tutti gli investimenti sono possibili, prima i soldi non bastavano mai e si chiudevano gli ospedali. Prima avete giustificato le tasse dicendo che servivano per pagare i servizi ai cittadini, oggi (improvvisamente) cambiate idea e sostenete che si possa farne a meno”.

“Ora che non siete più al Governo – prosegue il governatore – la Gronda e le infrastrutture sono urgenti e indispensabili, e i Cinque Stelle che non le vogliono sono brutti e cattivi. Peccato che con voi alla guida della Regione avete impiegato dieci anni per non concludere neppure un progetto”.

“Grato per i consigli, ma preferiamo le nostre idee – conclude Toti – E i numeri della crescita dell’occupazione e del turismo ci danno ragione. Cercare di vendere idee mal copiate, irrealizzabili o peggio sbagliate equivale a Totò che cercava di vendere la fontana di Trevi ai turisti. Peccato che a essere truffati così sarebbero i cittadini della Liguria”.

La contro-replica di Giovanni Lunardon, capogruppo Pd in Regione Liguria, è arrivata a strettissimo giro: “Il nervosismo è una brutta bestia. Capisco che difendere una manovra con zero idee come quella della giunta ligure sia un’impresa ardua anche per un imbonitore come Toti abituato a vendere fuffa. Tutte le nostre proposte hanno copertura finanziaria”.

“Facciamo rilevare che da quando Toti governa la Liguria abbiamo avuto sette trimestri di occupazione di segno negativo e un po’ di lavoro precario nel 2018, che purtroppo è solo una goccia nell’oceano rispetto ai 25 mila occupati in meno frutto della grande crisi, che in Liguria non è mai finita. Quello che colpisce di più però è un bilancio che non ‘vede’ gli effetti del crollo del Morandi. Per il bilancio regionale è come se non ci fosse stato”.

“Del resto sfido chiunque a ricordare un atto concreto originale per lo sviluppo della nostra regione che questa giunta abbia fatto in tre anni e mezzo, a parte i tappeti rossi e i fuochi d’artificio. Peccato che il belletto e la pittura non servano a coprire il disagio di tanti liguri, lavoratori e imprenditori, che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Quanto alle infrastrutture, tutte quelle di cui parliamo ogni giorno sono frutto delle scelte del centrosinistra. Toti al più può sperare di inaugurarne qualcuna, se non si perde in qualche salotto televisivo”.

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