Precisazioni

Albenga, querelle Ciangherotti-famiglia Costa. Il consigliere: “Mi scuso per tutto sperando di far pace”

“Mai pensato che i Costa si fossero impadroniti degli antichi vasi, ho sollevato il dubbio fossero stati trafugati da ignoti”

Albenga. Arriva il Natale e, come si suol dire, “si è tutti più buoni”. Funziona così anche ad Albenga, dove il consigliere comunale di Forza Italia Eraldo Ciangherotti ha deciso di “seppellire l’ascia di guerra” e di archiviare la querelle che lo ha visto protagonista per svariati mesi insieme alla famiglia Costa.

“E’ Natale, siamo tutti più buoni, – ha esordito lo stesso amministratore albenganese. – Come molti sanno, tra la primavera e l’estate scorsa, ho avuto un duro scontro con la famiglia Costa sugli antichi vasi della farmacia di Albenga, sulla gestione di Palazzo Peloso Cepolla, su come il Museo Navale sia valorizzato. Battaglia che, per me, era solamente politica, nulla di personale nei confronti dell’avvocato Cosimo Costa, presidente dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, nè della moglie Josepha, insigne storica, nè del figlio Camillo, Ispettore onorario dei beni culturali per il ministero”.

“La famiglia Costa, come si sa, aveva annunciato di querelarmi e nei giorni scorsi mi è stato imposto di scusarmi con la famiglia Costa, cosa che non solo faccio volentieri, ma che avevo già deciso di fare in autonomia, proprio perchè, da cattolico, non voglio avere, soprattutto, a Natale, nessuna “lite in corso”.

Non ho mai pensato, ne tanto meno detto o scritto, che la famiglia Costa si fosse impadronita degli antichi vasi, ho solamente sollevato il dubbio che i vasi fossero stati trafugati da ignoti, non certamente da Cosimo Costa o dai suoi famigliari, i cui meriti per la custodia della cultura di Albenga sono riconosciuti da tutti”.

“Mi scuso anche per ‘l’intrusione’, non voluta, negli uffici dell’Istituto in Palazzo Peloso Cepolla, stavo solamente, assieme ad altri consiglieri comunali, verificando quel che succedeva in un bene, per lascito, di proprietà comunale gestito, sempre per lascito, da uno dei più prestigiosi Istituti culturali della Regione. Mi scuso per tutto, insomma, sperando con questa di fare pace con la famiglia Costa e che si possa, da una serie di equivoci, sviluppare un progetto ambizioso per valorizzare sempre di più l’enorme patrimonio storico e culturale di Albenga”, ha concluso Ciangherotti.

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