Regione. “Il “Baratto amministrativo” in Liguria è legge”. Il consiglio regionale stamane ha infatti approvato all’unanimità il testo presentato dal consigliere Giovanni De Paoli (Lega) dopo che la scorsa settimana aveva già passato, sempre all’unanimità, il vaglio della commissione consiliare congiunta.
Regione. E’ stata approvata all’unanimità la proposta di legge 124, presentata da Giovanni De Paoli, Lega Nord Liguria-Salvini) “Istituzione dell’Albo regionale dei comuni aderenti al Baratto amministrativo”.
La proposta di legge prevede la creazione di un albo in cui saranno registrati i Comuni che intendono adottare la formula del “Baratto Amministrativo”. La proposta di legge stabilisce che il Comune aderente è obbligato a redigere un formale progetto per il contribuente, identificando il periodo e gli obiettivi di lavoro; dovrà, inoltre, controllare il raggiungimento dell’obiettivo e il regolare svolgimento del lavoro stesso. L’amministrazione comunale dovrà redigere un piano di scomputo delle imposte a favore del contribuente singolo che presta la propria opera. La durata giornaliera di impegno civico del cittadino deve rispettare le normative sul lavoro. L’albo dovrà essere istituito dalla giunta regionale entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.
L’istituto in questione prevede che i Comuni definiscano con un’apposita delibera i criteri e le condizioni per realizzare interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati. Gli interventi possono riguardare pulizia, manutenzione e abbellimento di aree verdi, piazze, strade; interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, ma sempre con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati e, in genere, di valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. In relazione alla tipologia di questi interventi, i Comuni deliberano riduzioni o esenzioni di tributi. L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai Comuni. Le riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute.
Approvati alcuni emendamenti presentati da De Paoli in aula: un emendamento stabilisce che la Regione concede contributi ai Comuni che attuano il baratto amministrativo nei limiti degli stanziamenti di bilancio; un altro stabilisce che gli oneri finanziari derivanti dall’attuazione della legge trovano copertura per il 2018 con 10 mila euro prelevato dal capitolo Fondi e Accantonamenti” e che agli oneri per gli esercizi successivi si provvederà con legge di bilancio.
“Oggi – ha spiegato De Paoli – è stato anche approvato il mio emendamento sui contributi di Regione Liguria ai Comuni sul territorio. In sostanza, per favorire forme di partenariato sociale, verrà concesso un aiuto economico agli enti locali che attuano il ‘Baratto amministrativo’”.
“La giunta regionale fisserà annualmente i criteri per la concessione dei contributi per i Comuni iscritti all’apposito Albo previsto dalla legge. Gli oneri finanziari troveranno copertura per il 2018 mediante riduzione di 10 mila euro degli stanziamenti previsti alla Missione 20 ‘Fondi e accantonamenti’ Programma 01 ‘Fondo di riserva’ del bilancio di previsione per gli anni finanziari 2018-2020”.
“Il nuovo provvedimento è un importante strumento per aiutare i liguri e il territorio, in base al quale i Comuni avranno il potere di definire i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi di manutenzione e di recupero contenuti in appositi progetti presentati da cittadini singoli o associati”.
“In relazione agli interventi eseguiti, le amministrazioni locali potranno quindi deliberare riduzioni o esenzioni (per un periodo limitato e definito) riferite a specifici tributi. La nuova legge, tra l’altro, costituisce anche una soluzione alla difficoltà economica di reperire fondi per la manutenzione stessa”.
“Nello specifico, oltre all’istituzione dell’Albo regionale, i Comuni aderenti avranno una piccola serie di obblighi. Dalla redazione formale del progetto lavorativo per il contribuente interessato e di quello relativo allo scomputo delle imposte, al controllo del regolare svolgimento del lavoro, all’individuazione dei luoghi e delle mansioni di intervento sul territorio di competenza, al rispetto della relativa normativa lavoristica”, ha concluso De Paoli.
Prima della presentazione degli emendamenti da parte di De Paoli, aveva provocato perplessità in alcuni consiglieri di minoranza l’utilizzo di 10 mila euro previsti nel testo per l’attuazione della legge. Le obiezioni erano state sollevate da Fabio Tosi, Alice Salvatore e Marco De Ferrari del Movimento5Stelle, e da Sergio Rossetti (Pd).
Andrea Costa (Liguria Popolare-Noi con ltalia) ha spiegato: “I 10 mila euro stanziati subito sono risorse contenute ma che permettono alla Regione di incentivare i Comuni ad adottare questa legge, che rappresenta, invece, un’importante opportunità. Io parlo da amministratore che conosce le difficoltà dei Comuni: una minor entrata – ha aggiunto – si può trasformare in servizi sul territorio e, contemporaneamente, permette ad una famiglia in difficoltà economica di estinguere un debito. Questa proposta di legge, quindi, rappresenta anche una misura di natura sociale e di sostegno alla famiglia. Anche questa – ha sottolineato – è politica”.
Gianni Pastorino (Rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria) ha condiviso l’impostazione di Costa: “Ritengo che, quando si fa una legge che va nella direzione giusta, occorre stanziare una cifra anche piccola che ne garantisca l’applicazione piuttosto che avere una norma vuota, anche facendo una forzatura” ha detto riferendosi a eventuali ricorsi della Corte dei Conti.
Francesco Battistini (Rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria) ha annunciato il voto favorevole: “Non mi oppongo alla spesa pubblica se va nella direzione giusta e se rappresenta una forma di incentivazione per i Comuni ad andare incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà fornendo una sorta di aiuto sociale indiretto”.
Gianni Boitano (Liguri con Paita) ha dichiarato il voto favorevole: “I sindaci dei piccoli Comuni ogni giorno devono affrontare sempre maggiori difficoltà economiche e, grazie all’emendamento che prevede contributi regionali, ritengo che il provvedimento debba essere approvato a larga maggioranza”.
E sulla materia sono intervenuti anche i rappresentanti regionali del Movimento 5 Stelle: “In Commissione avevamo deciso che non avremmo destinato fondi all’istituzione di un Albo regionale dei Comuni aderenti al “Baratto amministrativo. Inizialmente, questa proposta di legge era irricevibile: ora, grazie agli emendamenti non è più un testo che istituisce l’Albo e basta, ma impegna la Regione ad aiutare i Comuni in difficoltà”, ha affermato il capogruppo Alice Salvatore.
“Destinando quei fondi ai Comuni, diamo loro uno stimolo per arrivare laddove non possono arrivare con le proprie forze – hanno dichiarato i consiglieri Tosi e De Ferrari – È uno stimolo per sbloccarli e metterli nelle condizioni di avviare progetti importanti come il recupero e la cura del territorio, dando altresì la possibilità ai concittadini di sgravarsi in caso di debito con la pubblica amministrazione”.
“Grazie agli emendamenti che di fatto cambiano completamente le carte in tavola in senso positivo, c’è un’impegnativa evidente della Regione, che si fa carico di oneri per aiutare i Comuni e i loro cittadini in difficoltà. Per questi motivi, la votiamo all’unanimità. Chiaramente, dovremo poi vigilare per accertarci che quei 10mila euro vengano spesi nell’ottica di quanto dice in merito la legge”.
“Ricordiamo tuttavia che prima di valutare di destinare fondi al “Baratto amministrativo”, dobbiamo dare la precedenza alle emergenze ambientali, oggi più che mai di drammatica attualità” ha concluso Salvatore.
Sergio Rossetti (Pd) ha annunciato il voto favorevole agli emendamenti presentati da De Paoli e ha annunciato il voto favorevole. All’inizio della seduta aveva manifestato perplessità sull’utilizzo dei 10 mila euro: “Mi domando come non può essere in grado la Regione con i propri uffici di gestire l’albo previsto nella proposta di legge”. E aveva chiesto chiarimenti sull’utilizzo dei fondi proponendo un rinvio in commissione.
Claudio Muzio (FI) ha dichiarato: “Con questo provvedimento si fornisce ai Comuni un tipo di servizio diverso. Ringrazio De Paoli, che da amministratore, – ha detto – conosce i problemi del territorio e delle famiglie e ha presentato questa importante iniziativa”.
Franco Senarega (Lega Nord Liguria Salvini) ha annunciato il voto favorevole perché “questa proposta di legge fotografa un’esigenza reale”.
Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria) ha annunciato voto favorevole: “Ora sta a noi – ha aggiunto – mettere in grado i Comuni di attuare questa opportunità che rappresenta una soluzione concreta per le famiglie e anche per le amministrazioni locali”.
Valter Ferrando (Pd) ha annunciato voto favorevole e ha riconosciuto a De Paoli “la capacità, in quanto amministratore, di sapere interpretare le esigenze del territorio”.
Il consiglio ha approvato con 28 voti a favore e un astenuto (Lilli lauro del gruppo Giovanni Toti Liguria) l’ordine del giorno presentato da Francesco Battistini e da Gianni Pastorino di Rete a Sinistra&liberaMENTE Liguria, che impegna la giunta a valutare di attingere, con lo scopo di favorire i Comuni ad aderire all’istituto del Baratto amministrativo, al fondo istituito dal “Contributo di solidarietà” prelevato dai vitalizi degli ex consiglieri regionali e a proporre forme di incentivazione ai Comuni da finanziare attingendo appunto al fondo.
Lauro prima del voto ha definito il testo troppo generico e ne aveva chiesto un rinvio nella competente commissione Bilancio per approfondimenti ed “evitare – ha detto – che i cittadini lo ritenessero solo un atto di propaganda”.
“Abbiamo chiesto, – hanno spiegato Gianni Pastorino e Francesco Battistini, – di sostenere il Baratto Amministrativo con una parte degli emolumenti prelevati dai vitalizi degli ex consiglieri, secondo quanto prescritto dal contributo di solidarietà. Le risorse serviranno per incrementare la dotazione di 10mila euro associata, inizialmente, alla promozione del Baratto Amministrativo, che obiettivamente era troppo esigua dovendo misurarsi con 235 comuni potenzialmente interessati. Inoltre, la giunta dovrà indicare agli enti locali forme di incentivazione che garantiscano al meglio il funzionamento del baratto: noi pensiamo anzitutto ci si debba concentrare sulla stipula di assicurazioni e la formazione”.
“Quando si propone una nuova legge, è necessario indicare una cifra che ne assicuri la l’applicazione. Le norme che non prevedono spesa da parte della Regione sono inapplicabili: quindi ben venga l’integrazione dei 10.000 euro con ulteriori fondi dal contributo di solidarietà. Condividiamo la bontà di questo dispositivo, che da un lato può costituire un aiuto sociale indiretto alle famiglie in difficoltà e, dall’altro, può determinare risparmi per la pubblica amministrazione. Chi non riesce a pagare le tasse potrà offrire, in sostituzione, una prestazione lavorativa sul territorio; soprattutto laddove la pubblica amministrazione incontra difficoltà. Però resta da sciogliere il nodo con la Corte dei Conti, ma anche il perimetro consentito, perché in un piccolo comune il Baratto Amministrativo può riguardare 2 nuclei familiari, ma in un ente più grande può interessarne 100, quindi determinando mancati introiti significativi”.