Pietra Ligure. Una morte provocata per soffocamento, avvenuto utilizzando un oggetto morbido, probabilmente un cuscino. E’ quanto confermato dall’autopsia eseguita oggi dal medico legale Marco Canepa sul corpo di Roxana Karin Zentero, la donna peruviana uccisa dal marito in un raptus di gelosia nella loro casa a Boissano.
L’esame autoptico era stato disposto dal pubblico ministero Massimiliano Bolla che coordina l’indagine sul delitto: i riscontri dell’autopsia sembrano quindi confermare anche la versione fornita dall’omicida, Marco Buscaglia, il 47enne operaio, che ha raccontato agli inquirenti, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, di aver soffocato la moglie con un cuscino dopo una lite. Lo stesso cuscino è ancora al vaglio dei carabinieri per i riscontri scientifici del caso.
Resta ancora da capire se Buscaglia abbia ucciso la moglie nel sonno, oppure riuscendo a coglierla di sorpresa alle spalle, impedendo ogni reazione da parte della donna, anche in relazione al fatto, confermato dalla stessa autopsia, che non sono stati evidenziati segni di lotta o altre ferite.
L’esame autoptico ha inoltre riscontrato che il segno tracheale rinvenuto sul corpo della donna non sarebbe stato provocato da schiacciamento, Roxana Karin Zentero non è stata quindi strangolata. Inoltre, sono stati effettuati prelievi di carattere chimico-tossicologico, per escludere che la donna possa essere stata tramortita da qualche sostanza o altro ancora: i risultati di laboratorio si conosceranno solo tra un 30-40 giorni.
Buscaglia intanto è stato dimesso ieri dall’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure ed è stato trasferito nel carcere di Sanremo: l’uomo era rimasto ricoverato per le ferite auto-infertesi nel tentativo di togliersi la vita messo in atto dopo l’omicidio consumato nell’abitazione a Boissano e rimane sotto stretta sorveglianza.
Ora, per la chiusura dell’inchiesta, si attendono solo gli ultimi riscontri scientifici dai carabinieri e gli esami di laboratorio.
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