Pietra Ligure. Ha ammesso ogni addebito Marco Buscaglia, il 47enne operaio che ieri mattina ha ucciso la moglie Roxana Karin Zentero nella loro casa di Boissano. L’uomo, che attualmente si trova ricoverato al Santa Corona di Pietra Ligure per le ferite auto-infertesi nel tentativo di togliersi la vita messo in atto dopo l’omicidio, questo pomeriggio è stato interrogato dal Pm Massimo Bolla.
Agli inquirenti l’uomo (assistito dall’avvocato Gian Maria Gandolfo) ha raccontato di aver soffocato la moglie con un cuscino a seguito di un acceso diverbio avvenuto nelle prime ore della mattinata di ieri. Al momento dell’uccisione, quindi, la donna era sveglia.
Secondo quanto riferito dall’uomo nel lunghissimo interrogatorio di oggi, la sua relazione con la donna si era ormai deteriorata: nonostante tra i due non si fossero mai verificati episodi particolarmente gravi, i rapporti tra loro non erano rosei più come in passato.
Oltre a ciò, una serie di altre questioni che da tempo gravavano sullo stato emotivo dell’uomo: in primis la perdita del padre e della madre, avvenute rispettivamente due anni fa a causa di un incidente in campagna e lo scorso anno, e poi la preoccupazione per il proprio lavoro alla Piaggio, dal quale temeva di essere licenziato per aver smarrito alcuni documenti del suo reparto (quello di collaudo-produzione di parti dei velivoli) durante il trasferimento dallo stabilimento di Finale Ligure a quello di Villanova.
Il culmine della “crisi” sarebbe giunto proprio ieri. Secondo quanto da lui stesso raccontato, da circa un paio di mesi Marco Buscaglia temeva che la moglie potesse frequentare qualche altro uomo. Nonostante le iniziali rassicurazioni, nella mattinata di ieri (mentre si trovavano ancora a letto) la donna avrebbe ammesso di aver incontrato un’altra persona e di avere intenzione di continuare a vederla; ciò senza abbandonare i propri figli e vivendo “da separati in casa” col marito.
Questa ammissione avrebbe causato il crollo emotivo di Buscaglia, che ha “visto tutto nero” e si è sentito “fallito come marito, padre e lavoratore” e perciò in un raputs ha aggredito la moglie soffocandola.
Resosi conto di quanto era avvenuto, il 47enne avrebbe poi contattato la sorella spiegandole di “aver fatto una stupidaggine” e preannunciando l’intenzione di “farla finita”. Dopodiché è sceso in cantina e ha tentato di togliersi la vita recidendosi le vene.
Marco Buscaglia resterà ricoverato a Santa Corona ancora per qualche giorno. Poi, non appena le sue condizioni saranno compatibili col regime detentivo, verrà valutato un suo trasferimento in carcere.