Incontro

Maltempo, vertice in Regione con i balneari: dossier di 350 pagine sui danni

Vaccarezza: "Ora indispensabile superare la Bolkestein e sostenere la categoria"

Liguria. La presidente del Sindacato “La Base Balneare”, Bettina Bolla, oggi, martedì 6 novembre, sarà a Genova in Regione Liguria, nell’incontro voluto dall’assessore al Demanio Marco Scajola, dopo la violenta mareggiata che ha distrutto le coste liguri, provocando danni importanti e gravi alle strutture, fotografate in un dossier di oltre 350 pagine (leggi qui): sono state raccolte le prime e per ora parziali testimonianze da parte dei balneari liguri in questi giorni nelle chat da loro create per scambiarsi informazioni e notizie.

“Un dossier – spiega la Bolla – che racconta la distruzione e che è stato richiesto anche dall’Ufficio legale della Regione Liguria a supporto della difesa della Legge regionale Ligure in discussione proprio oggi in Corte Costituzionale”.

Nei prossimi giorni la Presidente sarà a Roma, per portare il dossier e per chiedere una risoluzione immediata del problema. “Oggi, non abbiamo più tempo” – conclude la Bolla. “Abbiamo bisogno di una legge di riordino dell’intero comparto che permetta soprattutto alle aziende, anche a quelle distrutte, di rialzarsi e di investire, anche in opere di difesa della costa”.

“Questi sono giorni estremamente importanti e delicati per il comparto balneare territoriale e nazionale, settore trainante dell’economia turistica della mia terra. La Regione Liguria è conosciuta certo per il suo entroterra, ma principalmente per l’alta qualità delle sue spiagge, in grado di accontentare qualsiasi richiesta. Queste aziende sono il nostro biglietto da visita agli occhi nazionali e oltre, e, fra diretto e indotto, impiegano qualche decina di migliaia di risorse umane” aggiunge il capogruppo FI Angelo Vaccarezza.

“La Regione Liguria, a tutela del settore, ha prodotto due disegni di legge, la n.25 e la n.26, delle quali io ho avuto l’onore e il privilegio di essere primo firmatario e relatore in Assemblea del Consiglio Regionale. Un progetto unico, frutto della collaborazione con l’Assessorato al Demanio e con gli altri colleghi consiglieri”.

“Il Governo Gentiloni, come ultimo atto di un Governo già morto, le ha impugnate, e questa mattina la Corte Costituzionale discute la legge relativa alla tipicità del sistema balneare ligure, legge che non avrebbe dovuto subire l’impugnativa dal precedente Governo e che il Governo Conte avrebbe dovuto ritirare. In attesa del pronunciamento della Corte, sperando che il buonsenso e il rispetto nei confronti degli operatori delle Pmi della nostra Regione non vengano meno, lanciamo un monito: non vorremmo che questa situazione fosse una scusa per mettere “la polvere sotto il tappeto”, pensando di aver risolto il problema. Se il Governo deciderà di non sostenere le nostre leggi, ne produca altre, ma che siano realmente a tutela del settore balneare, che siano un provvedimento che superi la direttiva servizi Bolkestein”.

E l’esponente forzista aggiunge: “In questi giorni, al problema delle scadenza delle concessioni se ne è aggiunto un altro ancor più devastante: la distruzione da parte della furia del mare di aziende che non solo hanno visto le strutture irrimediabilmente danneggiate, ma che non hanno neppure più una spiaggia sulla quale poter ricostruire. Se da una parte è giusto e sacrosanto non dividere il fronte del No alle Aste e di una riforma del settore è altrettanto vero che questa è una situazione d’emergenza e come tale va trattata”.

“Oggi in Regione Liguria, incontreremo i rappresentanti delle associazioni di categoria proprio di quelle aziende distrutte”.

“Ora più che mai, vedendo le immagini di imprese rase al suolo, molte delle quali di proprietà di persone conosciute e amiche, è necessaria una riforma urgente del settore, riforma che stiamo aspettando da molto tempo: più di undici anni. La Bolkestein va superata e, nella drammaticità di questa occasione, riponiamo la nostra fiducia e le nostre speranze nell’ operato del Ministro Gian Marco Centinaio, affinché venga prodotto un documento forte, concreto, difeso anche in Europa, che abbia la forza necessaria per tutelarci e superare le troppe, inutili parole fatte fino ad ora. Oggi, con quello che è successo, è già troppo tardi” conclude Vaccarezza.

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