Stile savonese

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne spiegata a mio figlio

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia

stile savonese

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.

Figlio mio, oggi mi hai chiesto perché c’è bisogno di una giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Hai ragione, perché mai istituire una giornata per una cosa che dovrebbe essere scontata, naturale?

La donna è un essere umano che ha pari diritti dell’uomo. Ma, purtroppo, nella realtà non è così.

Il perché non te lo so spiegare, ma nel mio piccolo faccio ciò che oggi fanno molte donne con i loro figli: vi educhiamo affinché cresciate consapevoli che uomini e donne sono uguali sul piano dei diritti e che non ci sono differenze di genere.

Sarebbe molto bello dire che non è mai esistito il problema. Ma siccome non è così, possiamo ancora sperare un domani di poter dire che il problema non c’è più. Quello della violenza sulle donne.

Ieri abbiamo letto insieme un articolo che riportava alcuni dati allarmanti.

Secondo i dati Eures infatti, nei primi dieci mesi dell’anno in Italia sono state uccise 106 donne. Ogni 72 ore quindi, in Italia una donna muore per mano di un uomo. Ma non solo. L’Istat afferma che oltre 6 milioni di donne nel corso della propria vita hanno subito violenza sessuale o fisica da parte di un uomo. Un uomo forte solo nel corpo.

“Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.” (Cit. Luciana Littizzetto)

Oggi 25 novembre è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E voglio spiegarti perché è importante.

E’ un’occasione di incontro e confronto, di dibattito e discussione e di attenzione su questo terribile problema. Il mondo si tinge di arancione, in italia di rosso, per manifestare contro questi ignobili atti di forza che talvolta ci tolgono la vita, altre mirano ad umiliarci, intimorirci, farci rinunciare a qualcosa a cui teniamo, a costringerci a fare qualcosa che non desideriamo. E se ci piegano, figlio mio, è solo perché siamo il sesso debole, ma solo nel corpo.

Il mio dovere di madre è insegnarti ad essere indipendente, maturo, forte nell’anima. E ad amare le cose belle della vita. Quindi ama e rispetta la donna. Figlio mio, accetta la fragilità, la tristezza e la disperazione delle lacrime. Essere uomo significa anche essere sensibile. E non vergognartene mai. Guarda la donna. È fragile e forte come te. È indipendente proprio come te, ma ha dovuto lottare per ottenere ciò che ancora oggi spesso non le viene riconosciuto. Comprendila, amala e rispettala, ma compatirla. Non ha bisogno di compassione.

Fisicamente l’uomo e la donna sono diversi e lo sai bene. L’uomo ha più forza di una donna, ma non solo. Ci sono quelle differenze che ci rendono speciali, e se c’è attrazione fisica, i corpi si chiamano, si desiderano. Ma bisogna rispettare quel corpo, perché non è una cosa. È di una persona. È di una donna e solo lei può decidere di concedertelo oppure no. E quel limite va rispettato. Sempre!

E poi figlio mio, cerca di conoscerla. Entra nel suo mondo e avvicinati. Cerca di comprendere il suo universo. Perché è diverso da quello maschile, ma sono estremamente vicini e paralleli e devono comunicare, anche nel modo più dolce che puoi immaginare. Comprendine i limiti e rispettali, esattamente come lei dovrà fare con te.

Vedi figlio mio, “Femminicidio” è una parola coniata appositamente per evidenziare una condizione di genere estremamente grave, che porta morte o dolore e paura.
Prima uno schiaffo, poi due, poi strattoni, poi un pugno e poi forse il colpo mortale.

Alcuni lividi sulla pelle si possono anche nascondere, ma quelli dell’anima no. Mette male e si perde la forza di reagire. Lo sguardo si spegne e poi, troppo spesso, anche la vita. È terribile, vero?

Il cambiamento deve partire da noi. Dalla parità dei diritti, riconoscerci uguali.

E anche noi donne, anche noi dobbiamo essere sensibili alla violenza, anche quella che può sembrare innocua. Tutti quegli atti che si compiono contro il volere di una donna, quegli apprezzamenti fastidiosi, quando si fanno battute sessiste.

E dobbiamo educarvi. Abbiamo il dovere morale, oggi più che mai, di educarvi alle emozioni, ai limiti, alla parità e al rispetto reciproco.
Perché è soprattutto questo ciò che manca: il RISPETTO.

Noi donne non abbiamo bisogno di ringraziamenti, non vogliamo compassione.

Vogliamo rispetto.

“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!” (Cit. William Shakespeare)

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia: clicca qui per leggere tutti gli articoli

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