Ricorrenza

Albenga, nella cattedrala San Michele la messa in onore di “Maria Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri fotogallery

La funzione è stata celebrata dal vescovo della diocesi di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti

Albenga. Come da tradizione è stata celebrata anche ad Albenga, nella cattedrale San Michele, in centro storico, la messa in onore di Maria Virgo Fidelis, celeste patrona dell’Arma dei Carabinieri. Alla celebrazione, officiata dal vescovo della diocesi di Albenga-Impera Guglielmo Borghetti, erano presenti tutti i vertici della compagnia carabinieri di Albenga e le autorità civili e militari.

Al termine della Santa Messa, il comandante della compagnia, maggiore Sergio Pizziconi, ha rivolto un saluto e un sentito ringraziamento alle autorità e ai cittadini intervenuti.

Il 21 novembre è il giorno in cui la Chiesa celebra la presentazione al Tempio di Maria Vergine, data in cui cade anche la ricorrenza della battaglia di Culqualber nella Seconda Guerra Mondiale, in cui i carabinieri diedero un’eroica prova di eroismo.

Era il 1941 quando il Primo Battaglione Carabinieri e Zaptiè Mobilitato difese strenuamente il caposaldo in Africa Orientale, con il sacrificio dell’intero reparto per proteggere il Comando Italiano in Etiopia durante l’avanzata britannica, fatto per il quale alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri venne concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa d’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma.

Quei caduti sono andati a far parte della folta schiera di carabinieri che, in pace ed in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio. A tutti loro, a tutti i familiari, che con coraggio e dignità ne hanno sopportato la lacerante perdita, i militari rendono oggi onore. Domani sarà anche celebrata la “Giornata dell’Orfano”.

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