Albenga. “E’ una polemica senza senso, che francamente non si comprende”. Così il sindaco di Albenga, Giorgio Cangiano, “difende” il consigliere comunale Manlio Boscaglia dalle accuse lanciate da Ginetta Perrone: la consigliera forzista, infatti, aveva individuato in lui il “responsabile” del mancato finanziamento del progetto di videosorveglianza da parte del Ministero.
I criteri per la stesura della graduatoria erano l’indice di delittuosità locale, l’indice comunale, l’incidenza dei fenomeni di criminalità diffusa registrati nell’area urbana da sottoporre a videosorveglianza, l’entità numerica della popolazione residente e la richiesta di finanziamento in rapporto con il cofinanziamento messo a disposizione dal Comune. Le risorse disponibili, 37 milioni di euro, basteranno per finanziare solamente i primi 428 comuni in graduatoria, mentre Albenga si è classificata al 630° posto: colpa, secondo Perrone, di un ridotto cofinanziamento stanziato dall’amministrazione Cangiano.
Il sindaco, invece, punta il dito contro un altro parametro, ossia quello della popolazione residente: “I Comuni più piccoli ottenevano un punteggio superiore. Al limite bisognerebbe chiedersi se il criterio adottato dal Ministero degli Interno, anteporre le dimensioni del Comune all’incidente dei fenomeni di criminalità, sia quello corretto: io la ritengo una scelta sotto certi aspetti condivisibile, dato che molti piccoli Comuni non hanno sistemi moderni di videosorveglianza. Comunque il bando prevede che la graduatoria rimanga, quindi in futuro, l’anno prossimo o quello successivo, verrà finanziato anche il nostro progetto”.
Colpa di chi, allora? “Di nessuno – spiega Cangiano – Non capisco il cercare di far passare il concetto che non sia stato dato un finanziamento per responsabilità del consigliere Boscaglia: è privo di senso, il progetto non lo ha certo fatto lui ma tecnici qualificati. Ruolo che non credo Perrone possa arrogarsi. Ed è stato fatto da tre polizie municipali unite (Albenga, Loano e Finale) in modo completo e professionale, se non fosse così non avrebbe ricevuto il benestare della Prefettura”.
“Noi partecipiamo a tutti i bandi, ma non è che se non si ottengono i fondi allora si è incapaci – conclude il sindaco – e la prova del fatto che si tratti di una polemica senza senso è che a Loano e Finale, che hanno partecipato insieme a noi, questa discussione non esiste”.
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